Progetto Policoro: 30 anni con i giovani e per i giovani

Scritto il 12/11/2025
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L'anniversario è stato celebrato a Bruxelles, al Parlamento europeo, con la partecipazione di Mons. Baturi e di don Bignami.

Trent’anni di attenzione ai giovani, di formazione, di lavoro, di “gesti concreti” sui territori: è il Progetto Policoro, l’iniziativa promossa dalla Chiesa italiana che, nel tempo, ha contribuito a far sì che giovani formati dal punto di vista spirituale, economico e culturale si potessero mettere al servizio di altri coetanei desiderosi di intraprendere un’attività lavorativa. Oltre mille gli animatori formati e circa 3000 i giovani occupati in imprese, cooperative, attività lavorative. L’anniversario è stato celebrato a Bruxelles, al Parlamento europeo, con un convegno che ha visto la partecipazione di Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, don Ivan Licinio, coordinatore nazionale del Progetto, formatori, parlamentari, diplomatici. “Il Progetto Policoro è frutto della volontà della Chiesa di connettere evangelizzazione e testimonianza”, secondo il triplice asse “parola, sacramento, testimonianza”, ha spiegato Mons. Baturi sottolineando che “è attraverso il lavoro che una persona plasma se stessa, si inserisce in una comunità umana e scopre la propria vocazione. Perché non c’è vocazione che non sia provocazione per i fratelli”. “Occuparsi dei giovani dal punto di vista del lavoro – ha affermato – è toccare il punto più delicato, più provocante. È educare alla solidarietà, sanare e accompagnare, mostrando che la speranza nasce dall’amore al prossimo”. Un amore che, come nella parabola del buon Samaritano, “inizia dal guardare, dal fermarsi e dal caricarsi della miseria dell’altro”. Un amore che diventa sociale, “capace di legare cooperazione, parrocchie, economia e progetti intorno all’uomo e al suo destino”.
Nato dopo il Convegno ecclesiale di Palermo del 1995 dall’intuizione di don Mario Operti, prete torinese, capace di convogliare intorno all’iniziativa le migliori energie della Chiesa nel Sud Italia, il Progetto Policoro ha inizialmente coinvolto Diocesi appartenenti alla Puglia, alla Calabria e alla Basilicata. In seguito, il gruppo si è allargato anche al Nord Italia: attualmente sono 110 Diocesi che hanno attivato il Progetto, con 135 animatori di comunità in carica, con il supporto di alcune associazioni, dette filiere. “I settori di impegno sono i più svariati: dalla valorizzazione dei beni artistico-culturali ai servizi alla persona, dalla produzione agricola al tessile, dall’artigianato alla grafica, dall’alimentare al turistico, dalla ristorazione al commercio, dall’arredamento all’inclusione sociale”, ha ricordato don Bignami. “I dati UnionCamere – ha rilevato – ci dicono che nel 2022 il fatturato annuo delle imprese raggiungeva i 43 milioni di euro, mentre il capitale complessivo delle iniziative si attesta circa sui 64 milioni di euro. Per ogni euro investito il valore generato è 1,85 euro. Accanto al rendiconto economico, il patrimonio acquisito è una rete di persone che hanno preso coscienza della loro vocazione sociale e che si sono spese per il bene dei territori”. Oggi, ha aggiunto il direttore dell’Ufficio CEI, “grazie a una rete di formatori e di persone la passione per i giovani tiene in movimento un processo significativo”. “Si tratta di un Progetto – ha evidenziato – in cui la Chiesa, esperta in comunità, potrebbe lasciarsi coinvolgere sempre più: responsabilizza i giovani e li rende protagonisti dell’evangelizzazione attraverso il sociale, fa da cartina di tornasole rispetto alla possibilità di una pastorale integrata, si radica nei territori e sponsorizza forme di accompagnamento a più livelli”. Secondo don Bignami, “il Progetto Policoro ha colto nel segno e ha creato un modello di accompagnamento dei giovani: in mezzo a loro, con loro e per loro”.