AGI - Italia paese di donne centenarie. Secondo i dati Istat al 1 gennaio 2025 i residenti in Italia che hanno almeno cento anni sono 23.548, e l'82,6% è rappresentato da donne: 8 su 10. I semi-supercentenari (105 anni e più), sono 724 (la quota di donne sale al 90,7%). I supercentenari (110 anni e più) sono 19, di cui soltanto uno di sesso maschile. Secondo il rapporto "I centenari in Italia", fra i più vecchietti, decani d'Italia ancora in vita c'è, fino a ottobre 2025 anche per quest'anno, un uomo residente in Basilicata che ha superato i 111 anni. La decana, invece, risiede in Campania e, fra pochi giorni, festeggerà 115 anni.
Complessivamente, sono 222 le persone che tra il 2009 e il 2025 hanno oltrepassato i 110 anni di età, di questi solo 17 sono uomini (8%).
In dettaglio, abbiamo 2mila centenari in più tra il 2024 e il 2025, l'anno precedente se ne contavano 21.211. L'83% è di sesso femminile. Rispetto al 1 gennaio 2009, quando erano 10.158, i centenari sono più che raddoppiati (+130%). La crescita in tale periodo non è stata sempre lineare, in particolare la flessione registrata tra il 2015 e il 2019 si deve all'ingresso tra gli ultracentenari delle generazioni venute al mondo durante il primo conflitto mondiale, di minore consistenza numerica.
All'inizio di quest'anno, i residenti con almeno 105 anni di età (semi-supercentenari) sono 724, in aumento rispetto ai 654 dell'anno precedente. L'incremento è dovuto all'ingresso di 382 individui della coorte del 1919 che hanno più che compensato i 312 decessi avvenuti nel corso del 2024. Il rapporto di genere tra i semi-supercentenari propende ancora di più a favore delle donne: sono infatti 657 (il 90,7% del totale) contro 67 uomini (9,3%). I cittadini che, alla stessa data, hanno compiuto almeno 110 anni (supercentenari) sono 19, due unità in meno rispetto all'anno precedente.
In attesa del rilascio dei risultati definitivi del censimento (dicembre 2025), spiega l'Istat, i dati che si riferiscono alla popolazione di 100-104 anni sono stimati. In particolare, la popolazione di tale classe di età superstite viene elaborata applicando alla popolazione censita di 99-103 anni al 1 gennaio 2024 specifiche probabilità per età di sopravvivere un anno. I dati riferiti alla popolazione di 105 anni e oltre sono invece definitivi, afferendo alla Rilevazione della popolazione semi-super e supercentenaria.
Come si chiamano i centenari?
Spiccano soprattutto i nomi classici ovvero, Giuseppe e Maria. Sono nomi legati alla tradizione religiosa che oggi assai raramente si ritrovano nelle nuove generazioni: nel 2023, ad esempio, il nome Maria è stato scelto solo per lo 0,4% delle neonate, quello di Giuseppe per l'1,3% dei nuovi nati.Nel periodo 2009-2025 ben 8.980 individui hanno superato 104 anni di età, di cui quasi 8mila donne.
I centenari si trovano soprattutto in Molise: al 1 gennaio 2025 la provincia molisana presenta la concentrazione più elevata (78,7 per 100mila abitanti), quella sarda, a sua volta, detiene la più alta quota di semi- supercentenari (4,6 per 100mila abitanti). Fra i semi-supercentenari del periodo 2009-2025 prevale lo stato di vedovanza (86% donne e 80% uomini). Le nubili sono il doppio dei celibi (12% contro il 6%), mentre gli uomini coniugati (14%) prevalgono sulle donne coniugate (1%).
Da notare, come già evidenziato da alcuni studi internazionali, che dopo i 105 anni di età il rischio di morte non cresce in misura esponenziale, come si riteneva in passato. I dati italiani sembrano confermare un rischio con evoluzione quasi costante all'aumentare dell'età.
I record
A livello mondiale il record di superamento dei 110 anni di età è detenuto oggi, tra gli uomini, da Joao Marinho Neto, residente in Brasile (112 anni di età festeggiati da poco) e, per le donne, da Ethel Caterham, residente nel Regno Unito (116 anni). Si tratta di record del momento, accertati tra le persone che risultano oggi viventi, ma che in passato sono stati già abbondantemente superati: la donna più longeva al mondo, Jeanne Calment, aveva 122 anni alla data di morte nel 1997.
Nella classifica mondiale dei primi 10 supercentenari, da quando esiste una documentazione ufficialmente riconosciuta a livello internazionale, vi sono solo donne e l'unica italiana è Emma Morano, vissuta fino a oltre 117 anni; il Giappone conta ben tre supercentenari fra le donne. Anche nella graduatoria nazionale, ci sono solo donne fra le prime posizioni e ad Emma Morano, prima nella classifica, seguono Maria Giuseppa Robucci, deceduta a 116 anni e 90 giorni, e Giuseppina Projetto, deceduta a 116 anni e 37 giorni. T
ra gli uomini, il più longevo al mondo è stato il giapponese Jiroemon Kimura deceduto poche settimane dopo aver compiuto 116 anni. A livello nazionale, resiste il record di longevita' maschile detenuto da Antonio Todde, deceduto alla soglia dei 113 anni. Dopo di lui, il secondo italiano più longevo è stato Giovanni Frau morto all'età di 112 anni; entrambi sono sardi sia nella nascita sia nella residenza al decesso.
Dove sono i centenari
In valore assoluto la presenza più alta dei centenari si registra in Lombardia (quasi 4mila), Lazio ed Emilia-Romagna (oltre 2mila per entrambe). In termini relativi, il Molise si colloca in cima alla graduatoria, con circa 61 centenari ogni 100mila residenti. Tuttavia, la regione più forte storicamente quanto a invecchiamento del Paese è la Liguria. A parte il Molise, tenuto conto del suo numero contenuto di centenari, una posizione preminente in termini di longevità è quella espressa effettivamente dalla Liguria, come evidenzia anche la più elevata età media dei suoi residenti, giunta a sfiorare i 50 anni. La sua quota di centenari è pari a 59,4 per 100mila residenti al 1 gennaio 2025, davanti a quella del Friuli-Venezia Giulia (55,4) e della Toscana (49,1).
Tra le province, Isernia presenta la più alta concentrazione di centenari (78,7), davanti a quella di Nuoro (65,5), di Siena e Gorizia (63,5 entrambe). Seguono tre province liguri, Imperia (61,2), Genova (61,1) e La Spezia (61,0). In Sardegna, oltre a Nuoro, anche la Provincia di Oristano presenta una concentrazione significativa di centenari (52,7, 18 in graduatoria). Nel loro insieme le due province sarde, che includono zone della Barbagia e dell'Ogliastra (la cosiddetta "Blue Zone"), testimoniano della estrema longevità sarda.
Considerando la popolazione semi-supercentenaria, quest'anno è la Valle d'Aosta/Vallèe d'Aoste a presentarne la maggiore concentrazione, ovvero 2,4 ogni 100mila residenti. Un risultato quello raggiunto dalla regione associato alla sua piccola dimensione demografica (circa 123mila abitanti), considerando che solo l'anno scorso figurava in fondo alla graduatoria regionale per incidenza di over-105enni. Al secondo posto, invece, ritroviamo una regione demograficamente importante come la Liguria (2,3) che precede le Marche (2,0) e la Basilicata (1,9). Con 9 over-105enni superstiti e oltre 195mila residenti totali, Nuoro presenta la più alta concentrazione di semi-supercentenari tra le province, pari a 4,6 per 100mila abitanti, seguono la Provincia di Ascoli con il 4,5 (corrispondenti anche in questo caso a 9 over 105enni superstiti) e quella di Imperia con il 3,8 (pari a 8 superstiti over 105enni).
Come vivono questi vecchietti?
(89% nella classe 100-104 anni; 88% fra i 105 anni e oltre) rispetto a chi risiede in una convivenza istituzionalizzata (2.598 in totale). Fra i supercentenari la quota di chi vive in famiglia sale al 91%, a suggerire che l'ambiente familiare garantisce un'assistenza più attenta e personalizzata, consentendo maggiore protezione per la salute e migliore qualità della vita