Per la prima volta nella sua storia, la reliquia del Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo, custodita da secoli a Mantova, ha lasciato la basilica di Sant’Andrea per un pellegrinaggio a Roma, dove dal 17 al 25 novembre, il reliquiario resterà esposto nel santuario di San Salvatore in Lauro. Un evento che rappresenta non solo una traslazione fisica, ma un momento profondo di memoria, preghiera e comunione spirituale. Secondo la tradizione cristiana che arriva fino a Mantova, fu il centurione romano Longino – colui che trafisse il costato di Gesù con la lancia – a raccogliere, in quel tragico momento sul Golgota, non solo il sangue ma anche la terra intrisa di quel prezioso sangue.
Convertitosi dopo aver visto il miracolo, Longino portò la reliquia con sé, fino a Mantova, dove — secondo la devozione locale — la nascose nel luogo della futura basilica di Sant’Andrea. Il primo ritrovamento ufficiale avvenne nell’anno 804, quando una piccola cassetta contenente la reliquia fu scoperta nella cripta di Sant’Andrea. La Chiesa riconobbe ufficialmente il culto: Papa Leone III autorizzò la venerazione, consolidando il legame tra la reliquia e la diocesi mantovana. In seguito, la reliquia sarebbe stata nuovamente nascosta per timore delle invasioni e ritrovata nel 1048, ancora nello stesso luogo. Con il tempo, parti della reliquia sono state traslate anche in altre chiese: si trovano tracce di essa nella Sainte-Chapelle di Parigi, nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma e in altre sedi di culto. Per più di mille anni, il Preziosissimo Sangue è rimasto custodito nel silenzio contemplativo della cripta della basilica di Sant’Andrea a Mantova. Una devozione radicata, portata avanti dalla Compagnia del Preziosissimo Sangue, confraternita laicale che ha il compito di custodire la reliquia e celebrare la sua venerazione durante particolari momenti liturgici. La reliquia è contenuta nei cosiddetti “Sacri Vasi”: due reliquiari preziosi che racchiudono terriccio del Calvario intriso del Sangue di Cristo. L’ostensione ai fedeli avviene in occasioni solenne — ad esempio il Venerdì Santo, ma anche il 12 marzo, data che segna il secondo ritrovamento storico, secondo la tradizione mantovana. L’apertura dell’urna reliquiaria è un rito ricco di simbolismo: per svelare i Sacri Vasi occorrono 4 persone diverse, ciascuna detentrice di una chiave – vescovo di Mantova, parroco e altri ufficiali ecclesiastici – e ogni volta viene redatto un atto notarile alla presenza di testimoni. La reliquia non viene vista solo come un reperto storico, ma come un richiamo vivo alla profondità del mistero della passione. Nella teologia della diocesi di Mantova, il Sangue di Cristo rappresenta l’abbassamento di Dio che si fa uomo, la sofferenza redentrice e l’amore che dà una nuova vita. Questa devozione si intreccia strettamente con quella eucaristica: il Sangue versato sulla croce richiama il Sangue presente nell’Eucaristia, trasformato nel calice, e invita i fedeli a partecipare spiritualmente al sacrificio di Cristo.
Nel contesto del Giubileo della speranza del 2025, la reliquia assume una portata speciale: è simbolo di speranza in un tempo segnato da incertezze, ma anche segno della promessa divina che rinnova e salva. Il pellegrinaggio della reliquia a Roma è un gesto che segna un momento di grande richiamo per la Chiesa e per i fedeli, una venerazione intensa, momenti di preghiera e celebrazione, non una semplice esposizione ma una chiamata spirituale. Il Preziosissimo Sangue di Gesù ci ricorda che la salvezza non è un’idea astratta, ma un incontro: un amore versato senza misura, un sacrificio che continua a parlare. Le ferite di Cristo, raccolte nella reliquia, diventano il simbolo di una guarigione possibile, di un cuore che può essere trasformato. Per la Chiesa e per i fedeli, il passaggio della reliquia a Roma è un invito a riscoprire la propria fede, a lasciarsi riconciliare e a camminare insieme come popolo redento. È un segno di speranza che porta con sé una promessa: quella di un amore che salva il mondo, che non conosce confini, e che continua a scorrere nel cuore di chi crede.