Dopo l’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana ad Assisi, che ha recepito il documento di sintesi dei quattro anni del cammino sinodale, si apre una nuova fase di discernimento ecclesiale. Mons. Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale, sintetizza i temi emersi.
Mons. Bulgarelli, partiamo da qui: dopo la ricezione del documento di sintesi da parte dell’Assemblea, cosa sta accadendo adesso?
In questo momento, dopo la ricezione del documento di sintesi da parte dell’Assemblea generale dei vescovi – come previsto dal regolamento del cammino sinodale – il gruppo dei vescovi individuato dalla Presidenza della Cei si è già messo al lavoro proprio per fare tutte le opportune valutazioni delle proposte contenute nel testo. Saranno mesi intensi di riflessione e di valutazione di quanto ascoltato. Nel frattempo, il documento di sintesi stesso chiede alle chiese locali di continuare la riflessione alla sua luce: diventa occasione per verificare quanto il cammino di questi quattro anni ha generato e prodotto.
Mons. Valentino Bulgarelli
Dunque, da una parte il lavoro della commissione dei vescovi, dall’altra il recepimento nelle diocesi…
Sì, tutti gli ordinari nell’Assemblea hanno approvato la chiusura delle strutture di servizio che hanno accompagnato questi quattro anni, e si è aperta una nuova fase con il gruppo di sei vescovi. Sarà loro compito verificare e valutare, per arrivare poi alle prossime decisioni.
Proviamo a tracciare l’iter: cosa succederà nei prossimi mesi?
La commissione dei vescovi si sta dando del tempo per predisporre un cammino alla luce delle singole proposte, in connessione con gli organismi della Cei, quindi il Consiglio episcopale permanente e poi l’Assemblea generale che si terrà a maggio, quando verosimilmente si consegneranno alcuni primi orizzonti. Nel frattempo, nelle Chiese locali – in base a ciò che deciderà ciascun vescovo – si potrà verificare quanto il documento di sintesi le coinvolge direttamente. Anche qui è probabile che alcune Chiese locali facciano delle scelte anche in conformità con quanto avvenuto nel cammino precedente. Alcuni vescovi potrebbero invitare l’intera comunità diocesana a lavorare sul testo, altri potrebbero attivare gli organismi di partecipazione. Dipenderà dal cammino di ogni Chiesa locale.
Dal punto di vista dei temi pastorali, quali priorità sono emerse?
Credo che l’Assemblea di novembre ad Assisi abbia fotografato molto bene alcune istanze che sono emerse e che lo stesso Papa Leone continua a ribadire: il tema dell’evangelizzazione, della missione, dell’annuncio del Vangelo alla luce di contesti culturali che si sono modificati. Questo è il grande motore. Si vede una grande sintonia che è emersa fin dal primo anno del cammino sinodale: la domanda su come il “noi” della comunità cristiana può annunciare oggi il Vangelo.