Gionata avvisa Davide che Saul cerca di ucciderlo
Gionata avvisa Davide che Saul cerca di ucciderlo
M Mons. Vincenzo Paglia
00:00
00:07

Lettura: 1Sam 18,6-9.19,1-7 | Al loro rientrare, mentre Davide tornava dall'uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d'Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i tamburelli, con grida di gioia e con sistri. Le donne cantavano danzando e dicevano: "Ha ucciso Saul i suoi mille e Davide i suoi diecimila". Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: "Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dati mille. Non gli manca altro che il regno". Così da quel giorno in poi Saul guardava sospettoso Davide. Saul comunicò a Giònata, suo figlio, e ai suoi ministri di voler uccidere Davide. Ma Giònata, figlio di Saul, nutriva grande affetto per Davide. Giònata informò Davide dicendo: "Saul, mio padre, cerca di ucciderti. Sta' in guardia domani, sta' al riparo e nasconditi. Io uscirò e starò al fianco di mio padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre. Ciò che vedrò te lo farò sapere". Giònata parlò dunque a Saul, suo padre, in favore di Davide e gli disse: "Non pecchi il re contro il suo servo, contro Davide, che non ha peccato contro di te, che anzi ha fatto cose belle per te. Egli ha esposto la vita, quando abbatté il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande salvezza a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro un innocente, uccidendo Davide senza motivo?". Saul ascoltò la voce di Giònata e giurò: "Per la vita del Signore, non morirà!". Giònata chiamò Davide e gli riferì questo colloquio. Poi Giònata introdusse presso Saul Davide, che rimase alla sua presenza come prima. 


Salmo Responsoriale

R. In Dio confido, non avrò timore.

Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita, un aggressore tutto il giorno mi opprime. Tutto il giorno mi perseguitano i miei nemici, numerosi sono quelli che dall’alto mi combattono.
R. In Dio confido, non avrò timore.

I passi del mio vagare tu li hai contati, nel tuo otre raccogli le mie lacrime: non sono forse scritte nel tuo libro? Allora si ritireranno i miei nemici, nel giorno in cui ti avrò invocato.
R. In Dio confido, non avrò timore.

Questo io so: che Dio è per me. In Dio, di cui lodo la parola, nel Signore, di cui lodo la parola.
R. In Dio confido, non avrò timore.

In Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo? Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto: ti renderò azioni di grazie.
R. In Dio confido, non avrò timore.


Vangelo: Mc 3,7-12 | Gesù, intanto, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall'Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: "Tu sei il Figlio di Dio!". Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.  


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Preghiera per l’unità dei cristiani. Memoria particolare delle Chiese e comunità ecclesiali protestanti (luterane, riformate, metodiste, battiste, pentecostali ed evangelicali).

1Samuele 18,6-9;19,1-7. Gionata avvisa Davide che Saul cerca di ucciderlo

Il testo si apre con una delle più belle descrizioni dell’amicizia che si trova nella Bibbia, quella tra Gionata e Davide. Già dal primo incontro i due si sentono immediatamente “legati” l’uno all’altro per la vita. L’amicizia giunge sino all’identificazione dell’uno nell’altro. È questo il senso del “patto” che stabiliscono tra loro. La consegna da parte di Gionata dei suoi abiti e delle sue armi a Davide è ben più del semplice atto di generosità del principe verso il giovane pastore che non ha né abiti adatti alla corte né armi per combattere. Gionata riconosce se stesso in Davide in un legame imperituro. Anche Saul si compiace di Davide per i successi nelle missioni militari che continua ad affidargli. La fama del giovane condottiero è sempre più vasta. Il re, preso da forti sentimenti di gelosia, inizia a pensare che Davide può essere una minaccia: il giovane può insidiargli il trono. Saul ha però bisogno di Davide, l’unico che lo aiuta nella sua malattia. Ma l’invidia lo spinge sino a pensieri omicidi: cerca di ucciderlo mentre sta suonando per alleviare i suoi dolori. Successivamente gli affida pericolose missioni che, in verità, Davide porterà sempre a compimento con successo, attirando ancor più il favore del popolo. Saul è convinto, ormai, che Davide rappresenti per lui una minaccia intollerabile. E se prima cercava di eliminarlo in modo indiretto, ora vuole farlo in maniera aperta. L’invidia acceca; non solo non fa vedere il bene, ma tutto trasforma in astio sino all’eliminazione di chi, come in questo caso, non fa altro che il bene. Grazie all’amicizia con Gionata Dio impedisce in ogni modo a Saul di portare a termine il suo progetto. Questa vicenda antica ci ricorda quello che scrive Paolo ai romani: «Non lasciarti vincere dal male ma vinci il male con il bene» (Rm 12,21).

Preghiera per la Chiesa