Davide sconfigge Golia
Davide sconfigge Golia
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: 1Sam 17,32-33.37.40-51 | Davide disse a Saul: "Nessuno si perda d'animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo". Saul rispose a Davide: "Tu non puoi andare contro questo Filisteo a combattere con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d'armi fin dalla sua adolescenza". Davide aggiunse: "Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell'orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo". Saul rispose a Davide: "Ebbene, va' e il Signore sia con te". Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo. Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell'aspetto. Il Filisteo disse a Davide: "Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?". E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi disse: "Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche". Davide rispose al Filisteo: "Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai sfidato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e ti staccherò la testa e getterò i cadaveri dell'esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani". Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a prendere posizione in fretta contro di lui. Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s'infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, lo colpì e lo uccise, benché non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei, vedendo che il loro eroe era morto, si diedero alla fuga. 


Salmo Responsoriale

R. Benedetto il Signore, mia roccia.
Oppure: R. Dio solo è la nostra forza.

Benedetto il Signore, mia roccia, che addestra le mie mani alla guerra, le mie dita alla battaglia.
R. Benedetto il Signore, mia roccia.

Mio alleato e mia fortezza, mio rifugio e mio liberatore, mio scudo in cui confido, colui che sottomette i popoli al mio giogo.
R. Benedetto il Signore, mia roccia.

O Dio, ti canterò un canto nuovo, inneggerò a te con l’arpa a dieci corde, a te, che dai vittoria ai re, che scampi Davide, tuo servo, dalla spada iniqua.
R. Benedetto il Signore, mia roccia.


Vangelo: Mc 3,1-6 | Entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: "Àlzati, vieni qui in mezzo!". Poi domandò loro: "È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?". Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all'uomo: "Tendi la mano!". Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.  


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Preghiera per l’unità dei cristiani. Memoria particolare delle Chiese della Comunione anglicana.

1Samuele 17,32-33.37.40-51. Davide sconfigge Golia

Saul non riesce a difendere Israele dai filistei. La loro minaccia si incarna nella persona di Golia. È l’archetipo del guerriero. Alla sua terribile armatura si accompagnano parole altisonanti: è imponente e sicuro di sé. Israele ne è intimorito. Ma ecco il giovane Davide, che viene avanti impaziente di vedere la battaglia. Gli altri sono spaventati e non riescono né a pensare né a parlare. Davide, invece, interroga con atteggiamento sicuro: perché quel filisteo osa sfidare le schiere del Dio vivente? È solo un ragazzo ma sa che è il Signore che custodisce Israele: è impensabile per lui valutare una battaglia prescindendo da Dio. La sua domanda su Golia, che appare ingenua, è invece un chiaro rimprovero ai fratelli e infine allo stesso Saul. Davide sa che il Signore è con il suo popolo. Si reca quindi da Saul e gli parla della sua esperienza: ha protetto il suo gregge da «un leone o un orso» e riconosce che il Signore è colui che protegge nelle avversità. Nel testo nessun altro ha fatto il nome di Dio se non Davide. Non dubita dell’aiuto di Dio. Saul si convince, risponde a Davide e ha anche lui il coraggio di pronunciare il nome di Dio. È come se Davide avesse dato a Saul il coraggio e la fede per parlare di nuovo del Signore. Saul vuole che Davide imiti la sua condotta e indossi l’armatura per la guerra. Ma Davide rifiuta di essere come Saul, come le nazioni, o come il filisteo e propone una radicale alternativa: solo cinque pietre lisce. Ed ecco l’uno di fronte all’altro: da una parte la forza militare e dall’altra la debolezza, il gigante e il ragazzo, colui che confida in se stesso e colui che si affida a Dio. Davide rende testimonianza alla forza di Dio e dice a Golia: «Il Signore ti farà cadere nelle mie mani».

Preghiera con i santi