Griderete a causa del re ma il Signore non vi ascolta
Griderete a causa del re ma il Signore non vi ascolta
M Mons. Vincenzo Paglia
00:00
00:07

Lettura: 1Sam 8,4-7.10-22a | Si radunarono allora tutti gli anziani d'Israele e vennero da Samuele a Rama. Gli dissero: "Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non camminano sulle tue orme. Stabilisci quindi per noi un re che sia nostro giudice, come avviene per tutti i popoli". Agli occhi di Samuele la proposta dispiacque, perché avevano detto: "Dacci un re che sia nostro giudice". Perciò Samuele pregò il Signore. Il Signore disse a Samuele: "Ascolta la voce del popolo, qualunque cosa ti dicano, perché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di loro". Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re. Disse: "Questo sarà il diritto del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, li farà capi di migliaia e capi di cinquantine, li costringerà ad arare i suoi campi, mietere le sue messi e apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri. Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. Prenderà pure i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li darà ai suoi ministri. Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi cortigiani e ai suoi ministri. Vi prenderà i servi e le serve, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori. Metterà la decima sulle vostre greggi e voi stessi diventerete suoi servi. Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà". Il popolo rifiutò di ascoltare la voce di Samuele e disse: "No! Ci sia un re su di noi. Saremo anche noi come tutti i popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie". Samuele ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all'orecchio del Signore. Il Signore disse a Samuele: "Ascoltali: lascia regnare un re su di loro". Samuele disse agli Israeliti: "Ciascuno torni alla sua città!". 


Salmo Responsoriale

R. Canterò in eterno l’amore del Signore.

Beato il popolo che ti sa acclamare: camminerà, Signore, alla luce del tuo volto; esulta tutto il giorno nel tuo nome, si esalta nella tua giustizia.
R. Canterò in eterno l’amore del Signore.

Perché tu sei lo splendore della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra fronte. Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d’Israele.
R. Canterò in eterno l’amore del Signore.


Vangelo: Mc 2,1-12 | Entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: "Figlio, ti sono perdonati i peccati". Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: "Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?". E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: "Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico "Ti sono perdonati i peccati", oppure dire "Àlzati, prendi la tua barella e cammina"? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va' a casa tua". Quello si alzò e subito presa la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: "Non abbiamo mai visto nulla di simile!".  


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

1Samuele 8,4-7.10-22. Griderete a causa del re ma il Signore non vi ascolta

Il capitolo ottavo del Primo libro di Samuele occupa un posto chiave nella storia della monarchia in Israele. È il popolo stesso che chiede al Signore un re. Samuele è vecchio ed è ancora in carica, ma i suoi figli, creati giudici da lui, «non camminavano sulle sue orme, perché deviavano dietro il guadagno» (v. 3). Essi tradiscono con il loro comportamento il principio su cui si fonda la stabilità di Israele, ossia la pratica della giustizia, senza privilegi né preferenze. La loro corruzione intacca radicalmente la convivenza stessa di Israele. Samuele, da parte sua, non ha la forza di intervenire per correggerli e tanto meno per fermarli. Gli anziani decidono di chiedere un re, «come avviene per tutti i popoli» (v. 5). Samuele resta addolorato per questa richiesta. Ma il Signore che legge più in profondità gli dice: «Perché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di loro» (v. 7). Il Signore sottolinea che tutta la storia di Israele è tessuta di “abbandoni” dell’alleanza per correre dietro ad altri dei. Ma dice a Samuele di concedere ciò che gli anziani gli hanno chiesto. Insomma, non approva ma non impedisce. Il Signore chiede però a Samuele di “avvertire” il popolo di Israele sulle conseguenze di questa loro scelta. Israele, che ha viva la memoria dell’Esodo e la liberazione dalla schiavitù, deve essere “ammonito” che la monarchia riporta a rivivere l’antica situazione di servitù. Il Signore che vuole guidare il suo popolo con amore e non con tirannia lascia la libertà a Israele, ma lo avverte che la pretesa di avere un re nasce da un orgoglio cieco e porterà alla sconfitta. Le Sante Scritture ci mostrano però che l’amore di Dio è più forte anche dei nostri tradimenti. Dio non ci abbandonerà. Tuttavia dobbiamo essere avvertiti che non si può giocare con il cuore, né con il proprio né con quello di Dio.

Preghiera della santa croce