Il trono, i quattro viventi, i ventiquattro anziani
Il trono, i quattro viventi, i ventiquattro anziani
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura 


Salmo Responsoriale


Vangelo  


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Ricordo della dedicazione delle basiliche romane di San Pietro in Vaticano e di San Paolo fuori le Mura.

Apocalisse 4,1-11. Il trono, i quattro viventi, i ventiquattro anziani

Giovanni ci introduce nella parte centrale dell’Apocalisse, in una vera e propria teofania, il cui contenuto – attraverso immagini tratte dall’Antico Testamento – riguarda la rivelazione del disegno di Dio sulla storia. La vita degli uomini e dei popoli, nonostante sia spesso tormentata da guerre e conflitti che la rendono non poco drammatica, non è in preda a un destino cieco e neppure in balia delle forze del principe del male. Al contrario, tutti e tutto, siamo nelle mani forti e misericordiose di Dio: egli sta al centro non solo della visione dell’Apocalisse, ma al centro della stessa vicenda umana. Giovanni “vede” – vedere nel senso più profondo di avere una visione sul mondo, sul futuro, sulla vita – il trono di Dio circondato da ventiquattro anziani, probabilmente rappresentano in maniera congiunta le dodici tribù d’Israele con i dodici Apostoli, come a indicare la completezza del popolo di Dio nella sua interezza giunto nella Gerusalemme del cielo. La visione mostra quindi «in mezzo al trono e attorno al trono», quattro «esseri viventi» che assieme intonano un inno liturgico indirizzato al Signore della creazione e della storia che si apre con il «trisagio», il tre volte «santo» rivolto a colui che è assiso sul trono, mutuato dal racconto della vocazione di Isaia. È la liturgia del cielo che riflette quelle che le comunità dei credenti celebrano in ogni domenica sulla terra, in attesa della domenica senza tramonto quando staremo davanti a Dio faccia a faccia. Nella tradizione della Chiesa, a partire da Ireneo di Lione, i quattro esseri viventi sono stati interpretati come i simboli dei quattro evangelisti. In effetti, quegli «occhi» di cui sono tempestati possiamo paragonarli alla luce del Vangelo che illumina il nostro cuore perché possiamo comprendere il mistero dell’amore di Dio che opera nella storia degli uomini. Con gli occhi illuminati dai quattro vangeli possiamo sentirci – fin da ora, mentre siamo pellegrini sulla terra – accanto al trono del cielo e unirci al canto di tutti coloro che desiderano «vedere» il volto stesso di Dio.

Preghiera con i santi