XXXII del tempo ordinario
XXXII del tempo ordinario
M Mons. Vincenzo Paglia
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Leggi le letture del giorno e il commento di Monsignor Vincenzo Paglia


Prima Lettura 


Salmo Responsoriale

 


Seconda Lettura 


Vangelo


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Sap 6,12-16; Sal 63(62); 1Ts 4,13-18; Mt 25,1-13

La parabola evangelica precisa che cinque di queste dieci donne sono stolte e cinque sagge. E la saggezza, secondo la narrazione, consiste nell’aver preso con sé non solo le lampade con la scorta ordinaria di olio ma an-che dell’altro olio di riserva. Le cinque stolte forse erano sicure di sé e senza alcun dubbio su quel che sarebbe accaduto, non presero olio di riserva. Nasce però un problema imprevisto: lo sposo ritarda, sino a notte fonda. Nulla di più facile, peraltro, che quelle dieci ragazze si lasciassero sorprendere dal sonno. È facile addormentarsi sulle proprie abitudini; è facile lasciarsi sopraffare dal suadente torpore dell’amore per sé o anche dalla pesantezza del proprio narcisismo. Quante volte si chiudono gli occhi per non guardarsi intorno! Tutte, sia le stolte che le sagge, si addormentano. Tutte, tutti, anche i migliori, si lasciano sorprendere dal sonno. Non dormirono forse anche i tre amici di Gesù quella notte nel Getsemani mentre egli stava in agonia? Tutti siamo poveri uomini e povere donne che si lasciano prendere dal sonno, dalla rassegnazione, da una vita fiacca e spesa in tono minore.

Ma in questa notte, non solo personale ma anche di questo mondo, in questo tempo di pandemia, di paura e di rassegnazione, si alza improvviso il grido che annuncia l’arrivo dello sposo: «Ecco lo sposo! Andategli incontro!». Cos’è questo grido? È quello della Parola di Dio, è la voce della predicazione che spesso grida nel deserto dei cuori, è il grido di Dio stesso che chiede compagnia, che chiede amore. Ed è anche l’urlo che sale dalla notte buia dei paesi in guerra, o quello che viene dai letti dei malati, o quello dei milioni di profughi che traversano i continenti, quello degli anziani soli che invocano quella compagnia che in questo tempo viene crudelmente negata; è il grido dei poveri sempre più numerosi e abbandonati. È un grido che ci risveglia dal sonno, per il quale alzarsi e andare incontro al Signore che viene. Canta il salmo: «Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino».

Giovanni Crisostomo nel suo commento scrive che l’olio di riserva è l’aiuto ai poveri, è l’elemosina che si dona loro. Sì, abbiamo bisogno del grido e dell’olio di riserva, ossia della Parola di Dio e dell’amore ai poveri, altrimenti vincono le tenebre, l’incontro non avviene e noi restiamo fuori. La conclusione della parabola sorprende per la sua durezza. «Non vi conosco» dice lo sposo alle cinque stolte che arrivano in ritardo. È a dire che le occasioni della nostra vita non sono infinite. Vivere senza misericordia – senza la Parola di Dio e l’amore per i poveri – ci fa mancare l’incontro con tanti fratelli e sorelle!

Preghiera nel giorno del Signore