Leggi le letture del giorno e il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Lettura
Salmo Responsoriale
Vangelo
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Filippesi 2,5-11. L’elogio dell’abbassamento di Gesù
L’apostolo chiede ai filippesi che conservino l’unità dell’amore e la tensione alla santità della vita e della testimonianza. E scrive loro che si ottengono solo nella misura in cui tutti volgiamo il nostro sguardo verso Gesù e accogliamo in noi «gli stessi suoi sentimenti». E, in pochi versetti, ci lascia il celebre «elogio» – possiamo chiamarlo così – di Cristo che si svuota della sua divinità pur di salvarci. Tutti i Vangeli descrivono l’esistenza di Gesù tutta tesa a farsi prossimo all’uomo, a venire incontro a tutti, anche a costo della morte sulla croce. Ma il Padre l’ha glorificato facendolo risorgere dai morti. È il mistero della Pasqua che si realizza però attraverso la «kenosi», appunto, il suo abbassamento sino alla morte. Paolo riassume questo mistero con un elogio paradossale, inconcepibile agli uomini: «Egli, pur essendo nella condizione di Dio..., svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo... facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce». L’abbassarsi di Gesù sino a divenire servo non è semplicemente una scelta ascetica, è la logica dell’amore di Dio, un amore che non si pone nessun limite e per questo vittorioso sulla morte e sul male. È un amore forte, che libera, che trasforma, che salva. È questo amore che si abbassa che viene esaltato dal Padre. Gesù, il servo di tutti, è divenuto il Signore: «Nel suo nome, ogni ginocchio si piega nei cieli, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclama: “Gesù Cristo è Signore!”». Gesù è il Salvatore del mondo perché ha amato tutti scendendo sin nel più basso. Ora è il Signore che guida la storia umana verso la salvezza. I discepoli di Gesù sono chiamati ad avere questi suoi stessi sentimenti.
Preghiera con Maria, madre del Signore

