Controversie ad Antiochia e Gerusalemme
Controversie ad Antiochia e Gerusalemme
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: At 15,1-6 | Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: "Se non vi fate circoncidere secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati". Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Essi dunque, provveduti del necessario dalla Chiesa, attraversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferirono quali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro. Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: "È necessario circonciderli e ordinare loro di osservare la legge di Mosè". Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema.


Salmo Responsoriale

R. Andremo con gioia alla casa del Signore.
Oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
R. Andremo con gioia alla casa del Signore.

Gerusalemme è costruita
come città salda e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.
R. Andremo con gioia alla casa del Signore.

Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano.
R. Andremo con gioia alla casa del Signore.


Vangelo: Gv 15,1-8 | "Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.


 Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Il popolo rom, anche quello di fede musulmana, festeggia san Giorgio (†303 ca.), che morì martire per liberare la Chiesa.

Atti 15,1-6. Controversie ad Antiochia e Gerusalemme

Il capitolo 15, di cui leggiamo ora i primi versetti, descrive uno dei momenti culminanti di tutto il libro degli Atti degli Apostoli, ossia la soluzione della gravissima questione che agitava la comunità cristiana e che riguardava il rapporto tra ebraismo e cristianesimo. Paolo e Barnaba, che avevano creato comunità formate soprattutto da pagani, non ritenevano di chiedere la circoncisione a coloro che aderivano alla fede cristiana. Ma questa prassi metteva radicalmente in discussione il rapporto con l’ebraismo che riteneva la circoncisione e l’osservanza delle pratiche ebraiche come condizione per la salvezza. Paolo e Barnaba, invece, ritenevano che era sufficiente la sola fede in Gesù e nel Vangelo. Il rischio di una divisione tra le due prospettive era palpabile. Si rese necessario riunire un’assemblea di tutti i responsabili delle comunità da tenersi a Gerusalemme alla presenza degli apostoli. Questa prima assemblea viene considerata come il primo Concilio della storia della Chiesa. La forza di questo evento assembleare non è sul piano giuridico. È, piuttosto, l’espressione del modo di essere e di vivere della Chiesa, ossia radunarsi come un’assemblea di fratelli e di sorelle, in maniera ordinata, quindi nel nome del Signore e alla presenza degli apostoli, per riflettere e dibattere sui temi comuni. Questa prima assemblea resta perciò un esempio per la vita delle comunità cristiane di ogni tempo. È la via della sinodalità che ancora oggi papa Francesco è tornato a proporre alla Chiesa. È in questa prospettiva di comunione che si possono sconfiggere i protagonismi dei singoli che, lasciati a se stessi, separano e dividono. Le difficoltà, che inevitabilmente si presentano lungo il cammino, possono essere sciolte solamente in un clima fraterno: è l’unica via nella quale si può edificare l’unità del corpo di Cristo che è la Chiesa.

Preghiera con i santi