Paolo e Barnaba si rivolgono ai pagani
Paolo e Barnaba si rivolgono ai pagani
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: At 13,44-52 | Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo. Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: "Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all'estremità della terra". Nell'udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio. I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.


Salmo Responsoriale

R. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio.
Oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
R. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d'Israele.
R. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
R. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio.


Vangelo: Gv 14,7-14 | Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto". Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Memoria di sant’Atanasio (†373), vescovo di Alessandria d’Egitto.

Atti 13,44-52. Paolo e Barnaba si rivolgono ai pagani

L'apostolo Paolo torna a parlare ancora nella sinagoga, il sabato seguente. E Luca scrive: «Quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore». Sembra ripetersi la scena, sinteticamente descritta dall'evangelista Marco, delle folle che si radunavano davanti alla casa di Cafarnao per ascoltare Gesù. È una scena che ci fa pensare al bisogno che anche le città di oggi, forse ancor più di ieri, hanno di ascoltare quella Parola di salvezza. Il mondo globalizzato fa paura, è troppo grande, provoca una sorta di spaesamento, e quindi si fa strada sempre più largamente un clima di paura e di ripiegamento su se stessi con la conseguenza di alzare barriere e difese. E magari crescono – come accadde nella sinagoga a Paolo – gelosie, invidie e litigi che vanificano la predicazione del Vangelo. La storia della predicazione cristiana è piena di esempi analoghi: non mancano mai gli ostacoli al Vangelo, e talora proprio da chi avendolo accolto per primo dovrebbe sentire la responsabilità di comunicarlo a chi ancora non crede. Paolo, infatti, decide di rivolgersi ai pagani. È un momento importante per la vita della prima comunità cristiana. La scelta di Paolo nasce dall'intelligenza spirituale e pastorale che lui ha usato nel leggere e interpretare quel che stava accadendo, potremmo dire i "segni dei tempi". Paolo, infatti, coglie la disponibilità dei pagani ad accogliere il Vangelo. E immediatamente risponde alla loro attesa. Tanti pagani aderiscono, e volentieri, alla fede cristiana. Luca, con giusta soddisfazione, ancora una volta può scrivere: «La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione». Davvero, parafrasando un'affermazione di Gregorio Magno, si può aggiungere: «La Scrittura cresce con coloro che l'ascoltano». È una lezione che anche noi dobbiamo apprendere consapevoli dell'opportunità che abbiamo per la predicazione del Vangelo sino ai confini della terra. Un popolo immenso – o, se si vuole, tanti popoli – attendono una parola di salvezza. È urgente che «la parola del Signore si diffonda» nei loro cuori e ne siano consolati.

Preghiera della vigilia