Leggi le letture del giorno e il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Prima Lettura
Salmo Responsoriale
Seconda Lettura
Vangelo
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Ger 20,10-13; Sal 69(68); Rm 5,12-15; Mt 10,26-33
il Vangelo che abbiamo ascoltato riporta la seconda parte del discorso missionario di Gesù ai Dodici. Li aveva scelti per coinvolgerli nella sua stessa missione, dando loro il suo stesso potere. Sapeva bene che la missione evangelica avrebbe comportato non poche opposizioni, sino a mettere in conto il martirio. Lo sapeva bene per sé anzitutto. E non poteva con confidarlo anche ai suoi. Per questo li avverte subito: “Non abbiate paura degli uomini!” Sapeva che erano deboli. Ben più di quanto be fossero consapevoli. Me ecco perché insiste sulla decisività della loro missione che è la sua stessa: portare a tutti l’annuncio della imminenza del Regno di Dio e la liberazione dal dominio del principe del male. Gesù insiste: “Non abbiate paura di coloro che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima!” Il bisogno Vangelo è una questione di salvezza: tutti ne hanno bisogno, particolarmente quelle folle stanche e sfinite, senza pastore, per le quali Gesù si è commosso decidendo di coinvolgere i Dodici discepoli nella sua stessa missione. Li invita ad andare sui tetti – sulle terrazze, com’erano nelle case palestinesi – i punti più alti della città e a far sentire a tutti quello che loro hanno ascoltato nel segreto dell’amicizia con lui. Il verbo greco è homologhéo, ossia dire a voce alta perché tutti capiscano. Li ha chiamati per questo, non certo perché restassero nel chiuso di piccoli cerchi esoterici. E’ una missione alta, quella stessa che ha spinto il Padre a inviarlo sulla terra per comunicare a tutti il suo grande amore che salva. Gesù dona ai Dodici, alla Chiesa, alla Comunità, la sua stessa missione: è il mistero della nostra stessa salvezza. Sì, chi di noi avrebbe potuto anche solo immaginare di essere partecipe della vocazione stessa di Gesù per il mondo, particolarmente per i più poveri?
Care sorelle e cari fratelli, il Signore ci invia alle folle sbandate di questo mondo che sono cresciute di numero ed anche di disperazione: sono bambini, giovani, anziani, uomini e donne che, disperati, aspettano chi li consoli e li aiuti. E spesso, troppo spesso, le loro grida restano inascoltate, come quelle delle centinaia di persone annegate ultimamente nel mare davanti le coste della Grecia. La Comunità è una preziosa risorsa di umanità; per noi stessi anzitutto. Noi, gente povera e debole, siamo stati salvati dal Vangelo. E la Comunità, come una madre buona, continua a parlarci, ci raduna e ci parla nel segreto della fraternità per aprirci la mente e scaldarci il cuore. Questa sera siamo assieme ai fratelli e le sorelle delle Comunità della Spagna per due giorni di preghiera e riflessione: questa santa liturgia ci rafforza nell’amicizia e nella passione missionaria.
Non chiudiamo le porte al Vangelo, freneremmo l’amore e impediremmo la profezia. Non abbiamo paura! "Due passeri – dice Gesù - non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!". E’ questa immagine di Dio come un Padre che si prende cura di noi. E ci protegge. Il profeta Geremia lo aveva compreso: "Il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere; saranno molto confusi perché non riusciranno"(20,11). Lasciamo che l’amore del Signore abiti i nostri cuori e illumini le nostre menti e ci accorgeremo anche noi che “la messe è molta e gli operai sono pochi”. Ed è nella comunione con il Signore il segreto della forza della Comunità. Questa fonte – alla quale ci dissetiamo ogni giorno - allarga i nostri cuori, fa stendere le nostre mani, affretta i nostri passi, rende lieti i nostri volti e potenti le nostre parole. E il Signore starà al nostro fianco perché in tanti siano consolati.
Preghiera nel giorno del Signore

