Leggi le letture del giorno e il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Lettura
Salmo Responsoriale
Vangelo
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Festa di san Benedetto (†547), padre dei monaci d’Occidente e loro guida con la Regola che porta il suo nome.
Isaia 6,1-8. La chiamata di Isaia
La liturgia ci presenterà per alcuni giorni brani tratti dal libro di Isaia. Inizia con la descrizione della vocazione del profeta Il re Ozia era appena morto di lebbra, la malattia impura per antonomasia, dopo aver permesso arrogantemente al popolo di sacrificare e offrire incenso ad altri dèi (cfr. 2Re 15,5). Isaia, in contrapposizione a tale atteggiamento del re, ha una visione in cui è evidente la trascendenza e l’assoluta maestà di Dio. Solo Dio è il «Santo», davanti al quale il profeta riconosce il suo limite, l’impurità delle sue labbra. E tuttavia questo Dio non rifiuta di entrare nella storia degli uomini. Anzi vuole colmare l’abisso che lo separa dagli uomini inviando il suo profeta. Isaia è consapevole della sua piccolezza e del suo peccato. Ma è il Signore che lo chiama, che lo purifica e che mette sulle sue labbra le parole che deve comunicare al suo popolo. Isaia, di fronte alla chiamata del Signore, non si tira indietro. La storia di Isaia è emblematica per tutti i credenti, anche per noi, anzi forse soprattutto per noi, chiamati a una nuova missione. Chi accoglierà la domanda di Dio che cerca profeti della sua Parola in un mondo che sembra dominato dalla rassegnazione al male? Tutti possiamo rispondere come Isaia: «Eccomi, manda me». Il Signore non fa mancare il suo aiuto: tocca le nostre labbra con il Vangelo come parola che purifica e salva.
Preghiera della vigilia

