Non ha voluto né sacrificio né offerta
Non ha voluto né sacrificio né offerta
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Eb 10,1-10 | La Legge infatti, poiché possiede soltanto un'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha mai il potere di condurre alla perfezione per mezzo di sacrifici - sempre uguali, che si continuano a offrire di anno in anno - coloro che si accostano a Dio. Altrimenti, non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che gli offerenti, purificati una volta per tutte, non avrebbero più alcuna coscienza dei peccati? Invece in quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati. È impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: "Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà". Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Ebrei 10,1-10 | L’autore della Lettera ci riporta alla centralità del mistero cristiano: non sono le nostre offerte a salvarci, anche se le moltiplichiamo, ma solo il sacrificio di Cristo. L’amore che ha spinto Gesù a dare la sua vita per tutti sino alla morte in croce, è la causa della nostra salvezza. Già il salmista lo suggeriva predicendo l’incarnazione stessa di Gesù: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato» (Sal 40). Questa citazione richiama il “corpo” di Gesù nell’eucarestia. L’apostolo Paolo presenta in questa prospettiva la cena del Signore che è annuncio della «morte del Signore» (1Cor 11,26) e della sua forza salvifica. I sacrifici antichi non salvavano dai peccati perché non trasformavano il cuore dell’uomo, mentre la partecipazione al “corpo” di Cristo nell’Eucaristia trasforma il credente nel corpo stesso di Gesù che, risorto, è assiso alla destra di Dio. Come scrive l’apostolo: “Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”(Gal 2,20). E Gesù, dal trono della gloria del cielo, attende che «i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi» (Sal 110,1). La sua risurrezione dalla morte ha sconfitto per sempre la morte e il principe del male. E uniti a Gesù attendiamo la manifestazione piena della vittoria. E la comunità cristiana, ogni volta che si raduna per l’Eucaristia, celebra questa vittoria. Sapendo, tuttavia, che ancora attendiamo la “perfezione” a cui siamo stati chiamati: la comunione piena con Cristo e tra i fratelli. Ma già da ora ne viviamo le primizie, in attesa della pienezza dell’amore.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 39(40)

R. Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio. R.
 
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo». R.
 
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai. R.
 
Non ho nascosto la tua giustizia dentro il mio cuore,
la tua verità e la tua salvezza ho proclamato.
Non ho celato il tuo amore
e la tua fedeltà alla grande assemblea. R.


Vangelo Mc 3,31-35 | Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: "Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano". Ma egli rispose loro: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?". Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre.