I frutti della sapienza
I frutti della sapienza
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Sir 4,12-22 | Chi ama la sapienza ama la vita, chi la cerca di buon mattino sarà ricolmo di gioia. Chi la possiede erediterà la gloria; dovunque vada, il Signore lo benedirà. Chi la venera rende culto a Dio, che è il Santo, e il Signore ama coloro che la amano. Chi l'ascolta giudicherà le nazioni, chi le presta attenzione vivrà tranquillo. Chi confida in lei l'avrà in eredità, i suoi discendenti ne conserveranno il possesso. Dapprima lo condurrà per vie tortuose, gli incuterà timore e paura, lo tormenterà con la sua disciplina, finché possa fidarsi di lui e lo abbia provato con i suoi decreti; ma poi lo ricondurrà su una via diritta e lo allieterà, gli manifesterà i propri segreti. Se invece egli batte una falsa strada, lo lascerà andare e lo consegnerà alla sua rovina. Tieni conto del momento e guàrdati dal male, e non avere vergogna di te stesso. C'è una vergogna che porta al peccato e c'è una vergogna che porta gloria e grazia. Non usare riguardi a tuo danno e non arrossire a tua rovina.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Siracide 4,11-19 | Siamo di fronte a una descrizione del valore della sapienza e insieme dei frutti che essa procura a chi la cerca con fedeltà. Sapienza e Parola di Dio vanno di pari passo nel Siracide. Cercare l’una significa mettersi in ascolto dell’altra. Subito l’autore indica il segreto della sapienza: «Chi ama la sapienza ama la vita». Per questo occorre cercarla fin dal mattino per poter vivere secondo essa e non secondo se stessi, la continua tentazione di ciascuno, che facilmente si fa sapienza a se stesso. Venerarla, ascoltarla, confidare in essa, sono l’invito che ci viene dato per poter vivere pienamente. Quanto necessaria è la sapienza, frutto di una ricerca, dell’ascolto, che nasce dalla fiducia in colui che la concede in abbondanza. È necessaria per capire il tempo che viviamo e anche per conoscere se stessi. Tuttavia l’autore sa che acquisire la sapienza che viene da Dio comporta fatica. Non è immediata la sua conoscenza. Addirittura si legge che all’inizio la sapienza conduce «per vie tortuose» e che «tormenta con la sua disciplina». Si tratta di accettare la fatica di vivere secondo la sapienza, la parola che viene da Dio, che non sempre appare subito chiara, e che richiede «disciplina», impegno, che può apparire anche fastidioso. Ma poi, una volta accettata questa fatica, la sapienza allieta la vita, aiuta a discernere il male e a vergognarsi del peccato. Invece esiste una «Vergogna» che è la giusta consapevolezza di se stessi, del proprio limite, e che quindi porta «gloria e grazia». Accogliamo la ricchezza di questa riflessione perché ognuno di noi accetti la fatica di crescere alla scuola della Parola di Dio.


Salmo Responsoriale

 


Vangelo Mc 9,38-40 |

Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva". Ma Gesù disse: "Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi".