Il servizio e il timore del Signore
Il servizio e il timore del Signore
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Sir 2,1-11 | Figlio, se ti presenti per servire il Signore, prepàrati alla tentazione. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della prova. Stai unito a lui senza separartene, perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni. Accetta quanto ti capita e sii paziente nelle vicende dolorose, perché l'oro si prova con il fuoco e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. Affìdati a lui ed egli ti aiuterà, raddrizza le tue vie e spera in lui. Voi che temete il Signore, aspettate la sua misericordia e non deviate, per non cadere. Voi che temete il Signore, confidate in lui, e la vostra ricompensa non verrà meno. Voi che temete il Signore, sperate nei suoi benefici, nella felicità eterna e nella misericordia.

Considerate le generazioni passate e riflettete: chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso? O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato? O chi lo ha invocato e da lui è stato trascurato? Perché il Signore è clemente e misericordioso, perdona i peccati e salva al momento della tribolazione.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Siracide 2,1-11 | Il Siracide chiede al credente la disponibilità ad accogliere le prove della vita per acquistare la sapienza: «Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione». Il maestro spirituale avverte il discepolo che le prove e le afflizioni della vita sono certamente note al Signore che Egli non manca di dare il suo sostegno e il suo aiuto a chi confida in Lui: saprà trarre il bene dalla difficoltà che deve affrontare. Le prove della vita si presentano in modi diversi e non di rado inducono a scoraggiarsi o, peggio, ad allontanarsi dal Signore pensando di potersi salvare da soli. Il Signore, saggio pedagogo, sa lui come volgere le prove a vantaggio dell’uomo credente. Le avversità, per l’uomo che segue il Signore, non sono un castigo, ma un momento di purificazione. Il libro dei Proverbi saggiamente avverte che «il Signore corregge chi ama, come un padre il figlio prediletto» (Pr 3,12). Nella prova il credente deve abbandonarsi al Signore e crescere nella fiducia in Lui, non distaccando il suo orecchio dall’ascolto delle Sante Scritture. Per questo il Siracide avverte il credente: «Sii paziente nelle vicende dolorose, perché l’oro si prova con il fuoco, e gli uomini ben accetti nel crogiolo del dolore». Questo non vuol dire che sia Dio a mandare le prove, come spesso si crede. Il Signore, piuttosto, ci sta accanto nella prova. È questo il senso del cambiamento della traduzione dell’ultima pericope del Padre Nostro: «Non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male». È la scelta di Gesù presentataci nei Vangeli: Egli sta accanto ai malati e a chi soffre, sino a farsi lui stesso sofferente sino alla croce. L’esortazione del maestro al discepolo è chiara: «Affidati a lui ed egli ti aiuterà; raddrizza le tue vie e spera in lui».


Salmo Responsoriale

Dal Sal 36(37)

R. Affida al Signore la tua via.

Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore. R.

Il Signore conosce i giorni degli uomini integri:
la loro eredità durerà per sempre.
Non si vergogneranno nel tempo della sventura
e nei giorni di carestia saranno saziati. R.

Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
e avrai sempre una casa.
Perché il Signore ama il diritto
e non abbandona i suoi fedeli. R.

La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati. R.


Vangelo Mc 9,30-37 |

Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: "Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà". Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: "Di che cosa stavate discutendo per la strada?". Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: "Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti". E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: "Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato".