Affrettiamoci a conoscere il Signore
Affrettiamoci a conoscere il Signore
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Os 6,1-6 | "Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza. Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l'aurora. Verrà a noi come la pioggia d'autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra. Che dovrò fare per te, Èfraim, che dovrò fare per te, Giuda? Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all'alba svanisce. Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: poiché voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti."


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Osea 6,1-6 | Il cammino di conversione e di ritorno al Signore non nasce da noi, magari dal desiderio di una perfezione personale. Già nella decisione di tornare a Dio vi è la consapevolezza che è il Signore che salva, guarisce, sostiene e che il suo giudizio è di perdono, non di condanna. Questa certezza accompagna chi si pente del peccato. Il profeta sembra poi indicare la necessità di un itinerario. Il perdono e la stessa guarigione non sono un fatto automatico, richiedono una progressione, un cammino fatto di consapevolezza, di esame, di decisioni da prendere, di abitudini da lasciare. Potremmo dire che è quanto nel tempo di Quaresima siamo stati invitati a fare. Il testo parla di due giorni di attesa e poi del terzo giorno per rialzarsi e intraprendere un nuovo cammino. Nella tradizione spirituale della Chiesa possiamo ritrovare tante indicazioni in questo senso. La conversione non è un fatto istantaneo ma, appunto, un itinerario che si snoda lungo i giorni. Il profeta fa dire: «Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia d’autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra» (v. 3). È a dire che non possiamo indugiare, non possiamo perdere tempo e neppure rimandare. È questo il tempo opportuno. C’è urgenza di cambiare il cuore perché il Vangelo deve essere annunciato, perché i poveri attendono, perché il mondo ha bisogno di una parola di speranza. Non conta allora essere perfetti, ma essere missionari, sentire l’attesa di cambiamento per sé e per il mondo. In tal senso, la conversione personale ha una dimensione comunitaria e sociale ineludibile. Non ci si converte semplicemente per mettere al sicuro la propria salvezza, ci convertiamo al Signore per camminare con lui lungo le vie del mondo predicando il Vangelo e curando ogni malattia e infermità.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 50(51)

R. Voglio l’amore e non il sacrificio.
oppure:
R. Tu gradisci, o Dio, gli umili di cuore.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. R.

Nella tua bontà fa’ grazia a Sion,
ricostruisci le mura di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici legittimi,
l’olocàusto e l’intera oblazione. R.


Vangelo Lc 18,9-14 | Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: "Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: 'O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo'. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: 'O Dio, abbi pietà di me peccatore'. Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato."