Mettere in pratica le leggi del Signore
Mettere in pratica le leggi del Signore
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura Dt 4,1.5-9 | Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: "Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente". Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do? Ma bada a te e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Deuteronomio 4,1.5-9 | L’autore del libro del Deuteronomio, dopo aver rievocato alcuni fatti del cammino di Israele nel deserto, vuole che il popolo prenda coscienza della sua vocazione nel mondo. E inizia ricordando all’intero popolo di Israele il suo primo compito, ossia ascoltare il Signore: «Ora, Israele, ascolta!» dice Mosè agli israeliti. Non è una semplice esortazione morale. Per Israele, l’ascolto di Dio è una condizione ineliminabile dell’alleanza. Dio scende dal cielo e parla agli israeliti per farne il suo popolo. E la garanzia dell’alleanza è, appunto, la decisione di Dio di continuare a parlare al suo popolo che resta tale nella misura in cui continua ad ascoltare il suo Signore. E Dio, dopo averlo liberato dalla schiavitù dell’Egitto, continua a guidarlo con la sua Parola rendendolo vittorioso tra le nazioni. La Torah, la Legge, costituisce il tesoro di sapienza di Israele, che lo rende testimone di Dio tra gli uomini. Ogni israelita dovrà farsi carico di trasmettere questa sapienza di fede alle generazioni che seguono perché la storia della salvezza possa ispirare le generazioni che si susseguono l’una all’altra. Il cuore di questa pagina del Deuteronomio, che sarà come un filo rosso che accompagna l’intero cammino di Israele, è racchiuso in questa affermazione posta da Mosè in forma interrogativa: «Quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?» (v. 7). Ma l’osservanza della Legge, allora come oggi, è possibile solo come libera risposta a Dio che ci ha scelti con amore e che vuole legarci a lui e al suo disegno di salvezza sul mondo. Di qui l’importanza per il credente di ascoltare e di ricordae.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 147

R. Celebra il Signore, Gerusalemme.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. R.

Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.
Fa scendere la neve come lana,
come polvere sparge la brina. R.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. R.


Vangelo Mt 5,17-19 |

Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.