L’Annunciazione
L’Annunciazione
M Mons. Vincenzo Paglia
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Prima Lettura Is 7,10-14 | Il Signore parlò ancora ad Acaz: "Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall'alto". Ma Acaz rispose: "Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore". Allora Isaia disse: "Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 39 (40)

R. Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo». R.

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo». R.

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai. R.

Non ho nascosto la tua giustizia
dentro il mio cuore,
la tua verità e la tua salvezza
ho proclamato. R.


Seconda Lettura Eb 10,4-10 | È impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: "Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato". Allora ho detto: "Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà". Dopo aver detto: "Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato", cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: "Ecco, io vengo a fare la tua volontà". Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.


Vangelo Lc 1,26-38 | Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te". A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". E l'angelo si allontanò da lei.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Luca 1,26-38 | La liturgia della Chiesa vuole farci ricordare con una particolare festa il giorno in cui l’angelo fu inviato a Nazaret per annunciare a Maria che sarebbe divenuta la madre di Gesù. E c’è un legame tra questa festa e il mistero della Pasqua che ci accingiamo a celebrare. Nell’annuncio dell’angelo è già presente quell’amore del Padre che ama tanto gli uomini da mandare il suo Figlio per salvarli. Potremmo dire che c’è come una storia dell’amore di Dio che ha un suo nuovo inizio in quell’annuncio. Dio non solo non ha dimenticato gli uomini, ci manda il suo stesso Figlio, attraverso il “sì” di quella ragazza di Nazareth. Maria è una ragazza, come tutte. Eppure, su di lei si era posato lo sguardo del Signore. E diviene la prima ad offrire la sua vita al sogno dell’amore del Padre. In questa festa mentre contempliamo quant’è grande l’amore del Signore, ammiriamo anche il “sì” di quella piccola ragazza di Galilea. Maria ha accolto l’invito del Padre e, dopo averlo accolto, mai si è allontanata da quell’amore: ha accettato pienamente la chiamata a essere serva di un disegno più grande. Non era né facile, né scontato. Quando l’angelo le disse che era piena di grazia, Maria si turbò. Non aveva una grande considerazione di sé. Si sentiva un nulla davanti a Dio. L’angelo però la conforta: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio… e lo chiamerai Gesù». Non ci è dato di conoscere i pensieri di Maria in quel momento. Potrebbe dire “no”, restare nella sua tranquillità e continuare la vita di sempre. Se, invece, risponde “sì”, tutta la sua vita verrà trasformata, e con lei la vita e la storia dell’umanità.