Luca 1,39-56 | La Chiesa celebra oggi la festa della Visitazione di Maria a Elisabetta. È l’incontro tra due donne, una giovane e l’altra avanti negli anni. È una scena semplice che manifesta quel che sempre dovrebbe accadere quando i cristiani si incontrano: sentire la gioia di essere parte della famiglia di Dio. I cristiani vivono di incontro, di relazioni, di amicizia. Gesù che nasce è una speranza per tutti, per ogni uomo e per ogni donna, una speranza che non può essere nascosta, va annunciata a tutti, specialmente a coloro che non sembrano avere più tante speranze, a chi sta male, a chi è solo, a chi è anziano e vive in mille difficoltà. L’esultanza di Elisabetta è la stessa esultanza che vivono gli anziani, i deboli, i soli, ogni volta che sono visitati. Si potrebbe dire che il cristianesimo è incontrarsi, visitarsi, prendersi cura gli uni degli altri. La gioia che sgorga dagli incontri è, appunto, opera dello Spirito Santo. Dopo il tragico evento della pandemia che ci ha costretti a un innaturale, ma necessario, isola-mento, possiamo comprendere meglio quanto sia vitale l’incontro. E quanto sia opportuna questa festa della Visitazione che vede una giovane donna partire da lontano per incontrare un’anziana donna incinta e perciò doppiamente bisognosa di aiuto e di compagnia. Ambedue sono così entrate nel più grande disegno di salvezza che Dio stava tessendo nell’umanità per salvarla.
Lettura ... | ...
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Salmo Responsoriale
Vangelo ... | ...