Atti 18,9-18 | In poco tempo, la comunità di Corinto crebbe di numero, ma anche di problemi. Dalle due Lettere che Paolo scrisse loro, conosciamo quanto fosse vivace quella comunità. Non mancavano momenti di grave tensione sino al pericolo di mettere in forse la stessa unità della comunità. Paolo, probabilmente, più volte fu preso da scoraggiamento e paura. Lo sappiamo dalla narrazione di un colloquio notturno che ebbe con il Signore. A un certo momento il Signore gli disse: «Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male». Luca aggiunge immediatamente che Paolo decise di fermarsi ancora un anno e mezzo a Corinto per predicarvi il Vangelo. L’apostolo aveva compreso che solo il Signore era la roccia su cui fondare un’azione pastorale efficace e robusta. Era il Signore il vero protagonista della vita della comunità cristiana, tanto da dirgli nella visione: «In questa città ho un popolo numeroso». In questa affermazione c’è un’indicazione per la predicazione del Vangelo nella città. È qui, in questi luoghi di incontro, crocevia di vite diverse, che il Signore vuole suscitare un popolo che le renda più umane e più solidali.
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Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Salmo Responsoriale
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