Atti 15,1-6 | Il capitolo 15 degli Atti degli Apostoli descrive uno dei momenti culminanti di tutto il libro, ossia la soluzione della questione che agitava la comunità cristiana e che riguardava il rapporto tra ebraismo e cristianesimo. I pagani che si convertono al Vangelo debbono o no sottostare alla legge ebraica? Paolo e Barnaba, che avevano creato comunità formate soprattutto da pagani, non richiedevano la circoncisione a chi aderiva alla fede cristiana. Questa prassi mise chiaramente in discussione il rapporto tra le comunità che nascevano dalla predicazione ai pagani e quelle che provenivano dall’ebraismo. Fu un passaggio particolarmente difficile per la nascente comunità cristiana. E il rischio era una divisione lacerante all’interno del cristianesimo nascente. Si rese perciò necessario riunire un’assemblea di tutti i responsabili da tenersi a Gerusalemme. È il primo Concilio della storia della Chiesa. Ma più che sul piano giuridico è l’esempio di un modo di vivere la fede, ossia in un’assemblea fraterna che si raccoglie per riflettere e dibattere sui temi comuni. In tal senso resta un esempio per la vita delle comunità cristiane di ogni tempo. La prospettiva che papa Francesco vuole imprimere all’intera Chiesa, si pone su questa linea: la sinodalità, prima di essere un evento, è un modo di vivere la Chiesa, ossia di vivere in comunione. La comunione nell’amore, infatti, e il dialogo fraterno sconfiggono i protagonismi dei singoli che, lasciati a se stessi, spaccano e dividono. In tal modo invece le difficoltà che inevitabilmente si presentano lungo il cammino vengono sciolte e si edifica nell’unità l’unico corpo di Cristo.
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Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Salmo Responsoriale
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