At 12,1-11; Sal 33; 2 Tm 4,6-8.17-18; Mt 16,13-19 | Si celebra oggi la festa dei santi apostoli Pietro e Paolo, una festa che accompagna la storia della Chiesa, in particolare della comunità cristiana di Roma, dove i due apostoli testimoniarono la loro fede negli ultimi anni della loro vita sino al martirio. Pietro fu chiamato mentre riassettava le reti sulle rive del mare di Galilea. Era un semplice pescatore, ma sentiva il desiderio di un mondo nuovo. Infatti, non appena Gesù lo chiamò a una vita più larga e a pescare uomini e non pesci, subito, lasciate le reti, lo seguì. Ma il vero Pietro – il discepolo a cui Gesù affida il suo gregge – è quello debole che si lascia toccare dallo Spirito di Dio e, primo tra tutti, proclama: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente», come abbiamo letto nel Vangelo (Mt 16,16). Il Signore fece di questa debolezza la “pietra” di quell’edificio spirituale di cui tutti facciamo parte.
Paolo, da giovane, lo troviamo accanto a coloro che stanno lapidando Stefano; faceva la guardia ai mantelli dei lapidatori. Era zelante nel combattere la giovane comunità cristiana. Si fece persino autorizzare a persegui-tarla. Ma sulla via di Damasco il Signore lo fece cadere a terra dalle sue sicurezze e dal suo orgoglio. E, mentre era nella polvere, alzò gli occhi al cielo e vide il Signore che gli disse: «Perché mi perseguiti?». Saulo si sentì toccare il cuore: non sgorgarono le lacrime dai suoi occhi, ma rimasero chiusi. E si lasciò guidare per mano sino a Damasco ove, dopo aver ascoltato il Vangelo, riaprì gli occhi e divenne predicatore del Vangelo che abbatte i muri di divisione: non c’è più né ebreo né greco, né schiavo né libero. Nella festa di oggi la Chiesa li ricorda assieme come per comporre in unità la loro preziosa testimonianza. Ambedue, con le loro diverse ricchezze, con il loro carisma, hanno segnato l’unica Chiesa di Cristo. Oggi, che nel cuore di tanti si formano nuovamente confini che separano gli uni dagli altri, la loro testimonianza non cessa di predicare quell’amore senza confini che solo può salvare il nostro mondo. C’è bisogno della forza della fede di Pietro e della universalità della fede di Paolo per mostrare a tutti la via della salvezza.
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Salmo Responsoriale
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Vangelo ... | ...
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
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