Il colpo di lancia
Il colpo di lancia
M Mons. Vincenzo Paglia
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Giovanni 19,31-37 | Oggi la Chiesa celebra la festa del Sacro Cuore di Gesù. Scrive Giovanni: «Uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua». Questa memoria liturgica è un invito fatto a tutti noi perché ri-volgiamo la nostra attenzione al mistero di quel cuore che si vuota per la nostra salvezza. È un cuore di carne, che si è commosso, che ha pianto, che si è intenerito, che si è appassionato, mai per sé stesso ma solo per gli altri. Non ha fatto privilegi per nessuno, salvo che per i più poveri, i più piccoli, i più deboli, i peccatori. Non è un cuore come il nostro che spesso è di pietra, insensibile persino di fronte a tanto amore. È dalla compassione e dalla commozione di quel cuore che ha preso inizio la vita pubblica di Gesù. Scrive Matteo (9,36) che Gesù, andando per le città e i villaggi della Galilea, si commosse sulle folle che accorrevano a lui perché erano stanche e sfinite come pecore senza pastore. E si mise a radunarle e a curarle. Con Gesù era finalmente giunto il pastore buono di cui parlava il profeta Ezechiele (34,11-12): «Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi». Il Vangelo di Giovanni ci invita a tenere fissi i nostri occhi su quel crocifisso, su quel cuore che si è lasciato trafiggere per noi, per ridare agli uomini la forza di amare.

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Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

 


Salmo Responsoriale

 


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