La morte di Giovanni Battista
La morte di Giovanni Battista
M Mons. Vincenzo Paglia
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Marco 6,17-29 | La Chiesa, fin dall’antichità, ricorda non solo la nascita del Battista ma anche il giorno della sua morte, avvenuta per mano di Erode, il quale preferì ascoltare il capriccio di una donna dal cuore cattivo piuttosto che la parola dura ma vera e salutare del profeta. Giovanni Battista è l’ultimo, il più grande dei profeti, colui che prepara l’Avvento del Messia. Il suo rigore contrasta l’abitudine a piegare tutto al proprio interesse; l’essenzialità ci aiuta a liberarci del superfluo; la sua speranza ci ricorda che non possiamo riconoscere Gesù senza preparare il nostro cuore, senza affrontare il deserto del cuore e di tanti luoghi del mondo. Il Battista aveva predicato la giustizia e la conversione del cuore. Ed era entrato nell’animo del re. Al contrario, Erodiade era sempre più contrariata dal-la predicazione del profeta e lo detestava. Erode purtroppo non continuò ad ascoltare la parola del profeta e il timore, che pure provava per il rimprovero che gli veniva rivolto, non lo portò a continuare l’ascolto per giungere fino alla conversione. È l’esperienza amara del rifiuto della predicazione che porta inevitabilmente all’indurimento del cuore sino a incattivirlo. Ogni priorità venne travolta: la parola data fu più importante della vita del profeta. Ed Erode decise di far decapitare il Battista. Dal cuore pervertito di Erode nacquero l’omicidio e il tentativo di far trionfare il male sul bene. Diverso era il comportamento di coloro che accorrevano al Giordano per ascoltare il Battista: essi vi si recavano riconoscendo di essere peccatori bisognosi di perdono, di cambiamento, di salvezza. Non ascoltare la voce del profeta, non tener conto delle sue parole che esortano o che correggono, significa decapitare quella Parola rendendo inefficace il suo pressante invito ad accogliere il Signore. Non andiamo a cercare nel deserto una canna sbattuta dal vento, cioè una delle tante immagini che guardiamo senza capire; non cerchiamo nemmeno un uomo avvolto in morbide vesti, perché questi uomini stanno nei palazzi dei re come le tante rassicurazioni false del benessere. Lasciamoci interrogare da colui che ci indica il Signore presente nel mondo.