XVII del tempo ordinario
XVII del tempo ordinario
M Mons. Vincenzo Paglia
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Prima Lettura Gen 18,20-32 | "Disse allora il Signore: 'Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!'. Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore. Abramo gli si avvicinò e gli disse: 'Davvero sterminerai il giusto con l'empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?'. Rispose il Signore: 'Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo'. Abramo riprese e disse: 'Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?'. Rispose: 'Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque'. Abramo riprese ancora a parlargli e disse: 'Forse là se ne troveranno quaranta'. Rispose: 'Non lo farò, per riguardo a quei quaranta'. Riprese: 'Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta'. Rispose: 'Non lo farò, se ve ne troverò trenta'. Riprese: 'Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti'. Rispose: 'Non la distruggerò per riguardo a quei venti'. Riprese: 'Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci'. Rispose: 'Non la distruggerò per riguardo a quei dieci'."


Salmo Responsoriale

Dal Sal 137(138)

R. Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo. R.
 
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza. R.
 
Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita;
contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano. R.
 
La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani. R.


Seconda Lettura Col 2,12-14 | "Con lui sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce."


Vangelo Lc 11,1-13 | "Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: 'Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli'. Ed egli disse loro: 'Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione'. Poi disse loro: 'Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: "Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli", e se quello dall'interno gli risponde: "Non m'importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani", vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!'"


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Gen 18,20-32; Sal 138 (137); Col 2,12-14; Lc 11,1-13 | Spesso nei Vangeli si narra di Gesù che si ritira in luoghi solitari per pregare. Per lui era una importante opera quotidiana. Non di rado i discepoli lo vedevano e ne restavano ammirati. Basti pensare alla trasfigurazione sul Tabor, appunto, mentre egli pregava. In uno di questi momenti, riferisce Luca, terminata la preghiera, uno dei discepoli gli chiese: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Senza dubbio la preghiera di Gesù stupiva i discepoli. Per questo gli domandano: «Insegnaci a pregare»; non nel senso di una preghiera ordinaria, ma di come lui pregava: «Insegnaci a pregare, come preghi tu», con la stessa confidenza e fiducia verso il Padre, che lasciava stupiti i discepoli. Tutti in realtà abbiamo bisogno di imparare a pregare, e oggi vogliamo pensare con gratitudine a tutti gli anziani e ai nostri nonni che ci hanno insegnato a pregare e pregando ci hanno trasmesso la loro fede. Così fece Gesù che trasmise ai discepoli non solo le parole del Padre Nostro, ma la fede in un Dio che non è un’entità astratta, ma un Padre che ama i suoi figli: «Quando pregate, dite Padre», Abbà, papà. Sappiamo lo sconcerto che tale parola provocava nell’ambiente religioso ebraico ove era proibito chiamare Dio con il suo nome. Gesù, nella preghiera, ci fa ritrovare la confidenza e l’immediatezza del rapporto con Dio. Non contano né il luogo né le parole. Conta il cuore, l’amicizia con Dio. Fu così anche per Abramo. Esemplare e suggestivo è il dialogo che egli instaura con Dio quando intercede per salvare Sodoma, caduta nella dissoluzione e nel disordine. C’è un compito di intercessione dei credenti, amici degli uomini e amici di Dio. La preghiera può salvare il mondo. Il Signore l’ascolta, perché egli è il filantropo, l’amico degli uomini. L’insistenza della preghiera nell’amicizia tocca il cuore di Dio. Gesù lo sottolinea con due esempi limite, tratti dalla vita quotidiana: l’amico che arriva a mezzanotte e il padre che non darà mai una serpe al figlio che gli chiede un pesce. E conclude: «Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!». È un modo per spiegare la disponibilità senza limiti di Dio nel venire incontro alla nostra preghiera. Chiediamo e ci sarà dato, cerchiamo e troveremo, bussiamo al cuore di Dio, come fece Abramo, e il Signore volgerà il suo sguardo su di noi.