Lettura Es 24,3-8 | "Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: "Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!". Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: "Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto". Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: "Ecco il sangue dell'alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!".
Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia
Siracide 44,1.10-15 | Gli “uomini illustri”, che sono i protagonisti di questo brano del libro del Siracide sono, nella tradizione ebraica, “uomini di pietà”, hassidim. Dio in un certo senso non ha cessato di governare la storia attraverso le fi-gure di questi uomini che nella fede in Dio e nella sua Parola hanno fatto crescere l’amore e la pietà nel mondo. Di loro si è custodita una preziosa memoria, chiave religiosa per il popolo di Israele, ma anche per la nostra umanità. Lo scrittore Primo Levi, testimone sopravvissuto della Shoà, diceva: «Tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a ripeterlo». Nei nostri tempi, mentre vediamo le generazioni delle due guerre mondiali che ci stanno lasciando, il tema della memoria ci viene ricordato dalla Scrittura come un’eredità fondamentale. In questo giorno, nella festa dei santi Gioacchino e Anna, genitori di Maria, papa Francesco ha voluto istituire la “festa dei nonni”, perché anche noi non perdiamo la memoria della fede che ci è stata trasmessa da loro. Onoriamo anche noi quindi gli anziani, “uomini illustri” le cui generazioni hanno provato la forza del male e della guerra. La loro memoria ci spinga a essere testimoni della pace, e nell’alleanza tra i giovani e gli anziani continui la comunicazione della fede. Nella memoria, la storia diviene liturgia di lode a Dio che ha compiuto meraviglie. Tutte le generazioni sono nel cuore di Dio e la memoria di Israele che ricorda i padri ci fa capire che è Dio per primo a ricordarsi di noi.
Salmo Responsoriale
Vangelo Mt 13,24-30 | "Espose loro un'altra parabola, dicendo: 'Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: 'Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?'. Ed egli rispose loro: 'Un nemico ha fatto questo!'. E i servi gli dissero: 'Vuoi che andiamo a raccoglierla?'. 'No', rispose, 'perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: 'Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio'".