Giacomo di Zebedeo
Giacomo di Zebedeo
M Mons. Vincenzo Paglia
00:00
03:05

Lettura 2Cor 4,7-15 | "Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita. Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l'inno di ringraziamento, per la gloria di Dio."


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Matteo 20,20-28 | Oggi la Chiesa fa memoria dell’apostolo Giacomo. Gesù lo aveva incontrato sulle rive del lago di Galilea e lo aveva chiamato a seguirlo, assieme a suo fratello Giovanni. Con l’ascolto immediato dell’invito di Gesù a seguirlo, Giacomo – chiamato il «maggiore» per distinguerlo dall’altro Giacomo – iniziò il suo cammino di discepolo. Come tutti gli altri non sempre comprese il disegno di amore del Signore per la sua vita e anche lui, come gli altri, si lasciò vincere dalla tentazione di chiedere una sistemazione, un ruolo per sé. In verità il discepolato richiede anzitutto l’ascolto del maestro e non la ricerca della propria sistemazione. La richiesta di avere un posto alla destra di Gesù non era ingenua da parte della madre dei due figli. E la rea-zione gelosa degli altri non si fa attendere. Gesù con pazienza corregge e continua a parlare a tutti loro. E Giacomo, che forse non aveva neppure compreso fino in fondo la risposta di Gesù, non cessa però di seguirlo e di ascoltarlo, come pure di ricevere la correzione del maestro quando, per troppo zelo, vuole inviare dal cielo il fuoco per distruggere quei samaritani che non volevano accogliere Gesù. Ma l’incontro con Gesù risorto e l’accoglienza dello Spirito Santo nel proprio cuore resero Giacomo un testimone del Vangelo, fino all’effusione del sangue. Secondo la tradizione fu il primo apostolo a subire il martirio. In quel giorno Giacomo gustò lo stesso calice bevuto da Gesù. La sua vita era di-venuta come quella del maestro: spesa per gli altri. Questo gli aveva chiesto il suo Signore. E obbedendo sino alla fine, Giacomo realizzò la missione che Gesù gli aveva affidato.


Salmo Responsoriale

Dal Sal 125(126)

R. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia. R.
 
Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia. R.
 
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia. R.
 
Nell'andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni. R.


Vangelo Mt 20,20-28 | "Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: "Che cosa vuoi?". Gli rispose: "Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno". Rispose Gesù: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?". Gli dicono: "Lo possiamo". Ed egli disse loro: "Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato". Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: "Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti."