Inizia la persecuzione e la missione della prima comunità
Inizia la persecuzione e la missione della prima comunità
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: At 8,1-8 | Saulo approvava la sua uccisione. In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samaria. Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Saulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere. Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola. Filippo, sceso in una città della Samaria, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.  


Salmo Responsoriale

R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».
R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.

«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza dòmina in eterno.
R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.


Vangelo: Gv 6,35-40 | Gesù rispose loro: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno".  


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Ricordo di Mar Gregorios Ibrahim e Paul Yazigi, metropoliti siro-ortodosso e greco-ortodosso di Aleppo in Siria, rapiti il 22 aprile 2013. Con loro ricordiamo anche padre Paolo Dall’Oglio e preghiamo per tutti i rapiti.

Atti 8,1b-8. Inizia la persecuzione e la missione della prima comunità

La lapidazione di Stefano segna una tappa importante nella storia della prima comunità cristiana. Iniziava la storia del martirio cristiano, come del resto Gesù stesso aveva detto parlando anche di sé: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12,24). Qualche secolo dopo, un sapiente cristiano, Tertulliano, di fronte all’incrudelirsi delle persecuzioni dei cristiani, dirà: «Il sangue dei martiri è seme dei cristiani». In effetti, la feroce lapidazione di Stefano non mirava unicamente alla sua eliminazione, ma al tentativo di bloccare sul nascere la predicazione cristiana: scatenò infatti una violenta persecuzione contro quei primi seguaci di Gesù di Nazareth. Luca scrive che alcuni poterono rimanere a Gerusalemme, mentre molti altri dovettero fuggire verso Antiochia. Fu un momento drammatico per la vita della prima comunità cristiana. Tuttavia la persecuzione favorì l'espansione dei discepoli in altri luoghi. Si potrebbe dire che la Parola di Dio iniziava a percorrere le vie del mondo anche a causa della persecuzione, della ostilità di cui era oggetto. Davvero il Signore guida la storia e sa trarre il bene anche dal male. Filippo, uno dei sette diaconi, predicava il Vangelo con grande efficacia. Le sue parole, come il Signore stesso aveva promesso ai discepoli, erano piene di segni miracolosi: guariva i malati, cacciava gli spiriti cattivi dal cuore della gente, consolava chi era afflitto, riconciliava coloro che si odiavano, portava pace tra tutti. In tanti accorrevano a lui. E Filippo continuava a suscitare tra la gente quello stesso clima di speranza e di festa che anche Gesù suscitava quando passava tra la gente: la predicazione del Vangelo crea sempre un clima nuovo, come di festa. Il Vangelo libera dalla tristezza e dalle tante schiavitù che intristiscono la vita. La gioia appartiene al Vangelo. È clima della prima comunità cristiana. E Luca non manca di notarlo esplicitamente anche questa volta: ci fu «grande allegrezza in quella città». È una testimonianza che deve interrogare le nostre comunità cristiane perché riscoprano, vivano e manifestino questa dimensione così centrale nella testimonianza della Chiesa apostolica. Papa Francesco ha intitolato il suo primo importante testo pastorale Evangelii gaudium ("la gioia del Vangelo"). Nei volti dei discepoli deve apparire la gioia ancor prima delle parole. E la comunità dei discepoli di Gesù diviene attrattiva attraverso la gioia che vive e che mostra.

Preghiera con i santi