Pietro e Giovanni vengono arrestati
Pietro e Giovanni vengono arrestati
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: At 4,1-12 | Stavano ancora parlando al popolo, quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandante delle guardie del tempio e i sadducei, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti. Li arrestarono e li misero in prigione fino al giorno dopo, dato che ormai era sera. Molti però di quelli che avevano ascoltato la Parola credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila. Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: "Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?". Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: "Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati". 


Salmo Responsoriale

R. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo.
Oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele: «Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».
R. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!
R. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo.

Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.
R. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo.


Vangelo: Gv 21,1-14 | Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: "Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: "Figlioli, non avete nulla da mangiare?". Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: "È il Signore!". Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: "Portate un po' del pesce che avete preso ora". Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: "Venite a mangiare". E nessuno dei discepoli osava domandargli: "Chi sei?", perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.  


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Atti 4,1-12. Pietro e Giovanni vengono arrestati

Pietro e Giovanni vengono arrestati dal sinedrio. Si ripete quanto era già avvenuto per Gesù. Li arrestano perché avevano guarito uno storpio e la gente accorreva ad ascoltarli con interesse. C'è un contrasto più o meno latente ma continuo tra la mentalità egoistica e maggioritaria di questo mondo con il Vangelo. La Parola di Dio è sempre un po' estranea al mondo, perché disturba, inquieta, interroga, spinge a superare l'amore solo per se stessi e quindi spinge la società a superarsi, ad andare oltre il già acquisito. E in ogni caso la mentalità di questo mondo non accetta di essere inquietata e disturbata. Il potere del Vangelo, il potere dell'amore non può non scontrarsi con una cultura egocentrica e individualista. Gli uomini del sinedrio interrogano i due apostoli: «Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?» Ed essi, senza più quel timore che li aveva fatti prima abbandonare il Maestro e poi rinchiudersi nel proprio recinto al cenacolo, con molta franchezza rispondono che avevano operato quella guarigione con il potere di quel Gesù che essi avevano crocifisso. Quel Gesù di Nazareth che ritenevano morto e scomparso per sempre, era stato resuscitato da Dio e ora operava nel mondo attraverso quel piccolo gruppo di uomini e di donne che si dichiaravano suoi discepoli. I capi del popolo non osavano condannarli perché avevano paura della reazione negativa della gente. Luca nota che circa cinquemila persone avevano aderito alla prima comunità cristiana per opera della loro predicazione. Non potendo condannarli, cercarono di intimorirli con le minacce. Ma questa volta non è più il Pietro del tradimento nel cortile della casa dei sacerdoti davanti a una serva e neppure il Pietro della fuga di fronte alla cattura del Maestro. Forte della forza dello Spirito che era stato effuso nel suo cuore, Pietro a testa alta risponde: «Se sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi; noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato». Pietro e Giovanni, dopo essere stati con Gesù risorto, non potevano più tacere. Avevano vinto la paura. Anche solo il silenzio avrebbe significato tradimento del Vangelo. I capi dei sacerdoti imposero loro di non parlare, di non comunicare il Vangelo. È una imposizione ricorrente lungo la storia: impedire la predicazione del Vangelo. Chi lo ha nel cuore non può non comunicarlo, anche a costo della vita. È la testimonianza di tanti martiri, ancora oggi. Basti pensare all'arcivescovo Romero, ucciso sull'altare perché non parlasse più. La Parola di Dio non può essere incatenata, afferma l'apostolo Paolo (cfr. 2Tm 2,9).

Preghiera della santa croce