Il Signore ritorna
Il Signore ritorna
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: Ez 43,1-7a | Mi condusse allora verso la porta che guarda a oriente ed ecco che la gloria del Dio d'Israele giungeva dalla via orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi acque e la terra risplendeva della sua gloria. La visione che io vidi era simile a quella che avevo visto quando andai per distruggere la città e simile a quella che avevo visto presso il fiume Chebar. Io caddi con la faccia a terra. La gloria del Signore entrò nel tempio per la porta che guarda a oriente. Lo spirito mi prese e mi condusse nel cortile interno: ecco, la gloria del Signore riempiva il tempio. Mentre quell'uomo stava in piedi accanto a me, sentii che qualcuno entro il tempio mi parlava e mi diceva: "Figlio dell'uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo ai figli d'Israele, per sempre. E la casa d'Israele, il popolo e i suoi re, non profaneranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni e con i cadaveri dei loro re e con le loro stele,"


Salmo Responsoriale

R. La gloria del Signore abiti la nostra terra.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
R. La gloria del Signore abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
R. La gloria del Signore abiti la nostra terra.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
R. La gloria del Signore abiti la nostra terra.


Vangelo: Mt 23,1-12 | Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: "Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato." 


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Memoria della beata Maria Vergine Regina.

Ezechiele 43,1-7a. Il Signore ritorna

Il libro di Ezechiele si era aperto con la grande visione della gloria di Dio che si manifestava agli uomini in tutto il suo splendore. L’evangelista Giovanni lo scrive già all’inizio del suo Vangelo: «E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità» (Gv 1,14). La gloria, già all’inizio del libro di Ezechiele, esprimeva lo splendore, la bellezza di Dio, quella che anche i discepoli contemplarono sul Tabor in Gesù. Il profeta annuncia il ritorno di questa gloria: «Ed ecco che la gloria del Signore giungeva dalla via orientale». Ed ecco che nel tempio, ormai ricostruito e purificato (capitoli 40–42), entra nuovamente il Signore con la sua gloria. Egli è di nuovo in mezzo al suo popolo. E tutti possono gustare la gioia della sua presenza. Il tempio infatti era per Israele il luogo dove Dio aveva posto la sua dimora e dove il suo popolo poteva incontrarlo nella preghiera e nei sacrifici. È bella la tradizione dei primi cristiani di Gerusalemme che avevano identificato in Maria proprio la “porta orientale” del tempio, colei cioè che permette con il suo “sì” a Dio di riempire il mondo con la sua gloria. L’evangelista Giovanni dice nel prologo che il Signore Gesù, la Parola del Dio vivente, è venuto ad abitare in mezzo a noi. Restiamo alla presenza di Dio, davanti alla bellezza della sua gloria: egli ci apre gli occhi e il cuore per gioire della sua grazia e per camminare con lui.

Preghiera della vigilia