Il Signore prepara un banchetto per tutti i popoli
Il Signore prepara un banchetto per tutti i popoli
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: Is 25,6-10a | Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre distesa su tutte le nazioni. Eliminerà la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto, l'ignominia del suo popolo farà scomparire da tutta la terra, poiché il Signore ha parlato.

E si dirà in quel giorno: “Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse. Questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza, poiché la mano del Signore si poserà su questo monte”.

Moab invece sarà calpestato al suolo, come si pesta la paglia nel letamaio.


Salmo Responsoriale

Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.
Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo,
il mio calice trabocca.
Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.


Vangelo:  Mt 15,29-37 | Gesù si allontanò di là, giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.

Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: “Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino”. E i discepoli gli dissero: “Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?”. Gesù domandò loro: “Quanti pani avete?”. Dissero: “Sette, e pochi pesciolini”.

Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Memoria di san Francesco Saverio (†1552), gesuita, missionario in India e in Giappone.

Isaia 25,6-10a. Il Signore prepara un banchetto per tutti i popoli

La salvezza è presentata come un banchetto preparato sul monte Sion per tutti i popoli. Dio, che è padre di tutti i popoli, vuole che tutti siano salvi. Il tempo dell’Avvento ci fa pregustare la gioia di questo banchetto. Purtroppo è frequente oggi – anche tra i cristiani – ridurre la salvezza al proprio benessere individuale o alla propria tranquillità o al proprio gruppo. Sono troppi coloro che ancora oggi sono esclusi non solo dal banchetto “di grasse vivande”, ma anche dalle briciole che cadono dalla mensa dei ricchi, come Gesù dirà nella parabola del povero Lazzaro. La globalizzazione, purtroppo, non ha significato l’allargamento della tavola perché tutti possano prendervi parte. Questa profezia rivela il grande sogno di Dio che invia il suo Figlio proprio per realizzarla. Non solo nessuno si salva da solo, ma non c’è una salvezza solo per qualcuno. Essa è per tutti. Il profeta chiarisce: è il Signore stesso che prepara con le sue mani il banchetto per i popoli, appunto perché nessuno sia escluso e tutti possano gustare la dolcezza della comunione con Lui e tra loro. Gesù – consapevole di questa tradizione profetica –, ripropone la visione del regno dei cieli come un banchetto (Lc 14,15-24) a cui Dio invita «poveri, storpi, zoppi, ciechi». E nel banchetto del cielo sono i ricchi a essere assenti, non perché esclusi ma perché lo rifiutano. Dobbiamo essere consapevoli che il banchetto del regno non arriva solo alla fine dei tempi. Il Signore è all’opera già da ora, da oggi. E’ un banchetto dove viene eliminato già da ora il “velo” del dolore che copre gli ultimi della terra, gli scartati. Purtroppo vediamo di frequente lo scandalo della crescita della ingiustizia, delle guerre, della violenza e, con esse, anche la morte. E potremo dire con l’apostolo Paolo: «Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo» (1Cor 15,55-57).

Preghiera con i santi