Il Signore si ricorda di Anna e le dà un figlio, Samuele
Il Signore si ricorda di Anna e le dà un figlio, Samuele
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: 1Sam 1,9-20 | Anna si alzò, dopo aver mangiato e bevuto a Silo; in quel momento il sacerdote Eli stava seduto sul suo seggio davanti a uno stipite del tempio del Signore. Ella aveva l'animo amareggiato e si mise a pregare il Signore, piangendo dirottamente. Poi fece questo voto: "Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo". Mentre ella prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava osservando la sua bocca. Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca. Le disse Eli: "Fino a quando rimarrai ubriaca? Smaltisci il tuo vino!". Anna rispose: "No, mio signore; io sono una donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo sfogando il mio cuore davanti al Signore. Non considerare la tua schiava una donna perversa, poiché finora mi ha fatto parlare l'eccesso del mio dolore e della mia angoscia". Allora Eli le rispose: "Va' in pace e il Dio d'Israele ti conceda quello che gli hai chiesto". Ella replicò: "Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi". Poi la donna se ne andò per la sua via, mangiò e il suo volto non fu più come prima. Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore, tornarono a casa a Rama. Elkanà si unì a sua moglie e il Signore si ricordò di lei. Così al finir dell'anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele, "perché – diceva – al Signore l'ho richiesto". 


Salmo Responsoriale

R. Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.

Il mio cuore esulta nel Signore, la mia forza s’innalza grazie al mio Dio. Si apre la mia bocca contro i miei nemici, perché io gioisco per la tua salvezza.
R. Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.

L’arco dei forti s’è spezzato, ma i deboli si sono rivestiti di vigore. I sazi si sono venduti per un pane, hanno smesso di farlo gli affamati. La sterile ha partorito sette volte e la ricca di figli è sfiorita.
R. Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.

Il Signore fa morire e fa vivere, scendere agli inferi e risalire. Il Signore rende povero e arricchisce, abbassa ed esalta.
R. Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.

Solleva dalla polvere il debole, dall’immondizia rialza il povero, per farli sedere con i nobili e assegnare loro un trono di gloria.
R. Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.


Vangelo: Mc 1,21b-28 | Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: "Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!". E Gesù gli ordinò severamente: "Taci! Esci da lui!". E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: "Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!". La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. 


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

L’angoscia di Anna per la sua sterilità si fa preghiera al Signore. Ella sa di poter confidare in Dio. Si reca quindi al tempio a Silo e prega lungamente davanti al Signore promettendogli che se le avesse concesso un figlio lo avrebbe consacrato a lui. Anna mostra non solo il totale abbandono al Signore ma anche un senso generoso della vita: chiede il figlio non per sé ma perché serva il Signore. La sua fiducia nel Signore la sostiene in una preghiera incessante. Ed è ben consapevole che, qualora venisse esaudita, quel figlio sarebbe frutto solo del Signore e della sua benevolenza verso di lei. Il sacerdote Eli, che la sta osservando mentre prega, pensa che sia ubriaca, tanto era poco rituale quella preghiera. Ma non capiva che quella preghiera era il grido di una donna disperata e non una stanca e monotona ripetizione di formule stereotipate, come tante volte accade anche a noi di fare. Eli rimprovera Anna per il suo atteggiamento. Ma Anna gli risponde: «Io sono una donna affranta… ma sto solo sfogando il mio cuore davanti al Signore». A questo punto Eli la rassicura e la benedice: «Va’ in pace e il Dio d’Israele ti conceda quello che gli hai chiesto». Anna comprende dalle parole di Eli di essere stata ascoltata, non dubita «che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento» (cfr. Lc 1,45). Il suo dolore e la sua disperazione sono cancellati: è una donna nuova a cui è stata ridata la vita. Il Signore le fa diventare il corpo benedetto, come dicono i Padri della Chiesa, perché ha creduto nella Parola di Dio. Anna sa bene che Samuele è un figlio donatole dal Signore e dalla sua misericordia. È davvero una credente che ci sta davanti come esempio dell’efficacia della preghiera fatta con fede. Il Signore sempre la esaudisce.

Preghiera con Maria, madre del Signore