Indirizzo e saluto
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M Mons. Vincenzo Paglia
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Leggi le letture del giorno e il commento di Monsignor Vincenzo Paglia


Lettura 


Salmo Responsoriale


Vangelo  


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Festa della Dedicazione della basilica Lateranense.

Preghiera per la Chiesa di Roma. Ricordo della “Notte dei cristalli” nel 1938 in Germania, inizio della fase più violenta della persecuzione nazista contro gli ebrei. Nella basilica di Santa Maria in Trastevere si prega per i malati.

Tito 1,1-9. Indirizzo e saluto

Paolo scrive a Tito, «mio vero figlio nella medesima fede», che ha lasciato a Creta perché compia «l’opera, ancora incompleta, di ordinamento» della comunità. L’apostolo sa che gli affida un compito non facile. Per sostenerne l’autorità gli scrive questa Lettera che deve essere letta all’intera comunità riunita. Paolo lega il ministero del discepolo alla sua stessa autorità apostolica; per questo, ancor prima di nominare il destinatario, rimarca il suo essere “apostolo”, ossia inviato da Gesù. Paolo lo ricorda a Tito non per farsene un vanto. Sa bene che anche lui è anzitutto un “servo” del Signore. Infatti, l’autorità nella comunità cristiana non è data per trarne un vantaggio per sé ma per servire la comunione dei fratelli nell’unica fede e nell’unica speranza. L’apostolo, a sua volta, affida a Tito la continuazione della stessa missione. Il pastore è chiamato a essere strumento fedele nelle mani del Signore, allontanando ogni forma di egoismo, prepotenza, avarizia e presunzione. Una condotta lontana dal Vangelo – come l’apostolo indica in questo passaggio della Lettera – tradisce il compito affidato al pastore da Dio stesso. L’esemplarità richiesta al pastore deve comunque ritrovarsi anche in ogni membro della famiglia di Dio. Ogni discepolo, infatti, è chiamato a sentire e a vivere responsabilmente la vita dell’intera comunità. La saggezza, la giustizia e la pietà che ornano il responsabile della comunità debbono essere praticate da tutti i discepoli proprio perché il mistero della Chiesa è essere un unico corpo, un’unica famiglia, della quale tutti sono responsabili, sebbene ovviamente in maniera diversificata. L’apostolo, in tale contesto, richiama il compito centrale del pastore, come di ogni credente, che è la fedeltà alla «Parola, degna di fede, che gli è stata insegnata». In questa esortazione si radica la tradizione vivente della Chiesa. Una generazione cristiana trasmette alla seguente il Vangelo ascoltato e vissuto. Questa fedeltà ininterrotta al Vangelo rende stabile la comunità e forte la sua testimonianza.

Preghiera per i malati