Lavorare per la salvezza
Lavorare per la salvezza
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura 


Salmo Responsoriale


Vangelo  


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Filippesi 2,12-18. Lavorare per la salvezza

Paolo richiama i cristiani di Filippi a continuare a vivere nell’obbedienza al Vangelo perché così hanno portato non pochi frutti. Del resto così ha fatto Gesù – è il senso del brano precedente, quello dell’abbassamento – e per questo è stato esaltato dal padre. L’obbedienza cristiana è libertà dall’orgoglio, dall’autoreferenzialità, dalla concentrazione su di sé, per essere partecipi del sogno di Dio sulla intera umanità. È in questo orizzonte che l’apostolo esorta i cristiani della comunità di Filippi a evitare le mormorazioni che portano a divisioni e lacerazioni. In tal modo saranno «irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa». Come non pensare alla nostra generazione, a questo nostro tempo, spesso preda di divisioni e di ingiustizie, di falsità e di conflitti che continuano a lacerare la vita degli uomini! La comunità cristiana – allora a Filippi e oggi, ovunque nel mondo – è chiamata a risplendere «come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita». Paolo sa bene che la comunità cristiana, anche se si sta in mezzo a tribolazioni, poggia sul Vangelo e deve essere roccia anche per gli altri. Gesù, al termine del discorso della montagna, parla della casa fondata sulla roccia della sua parola. Paolo confida alla comunità di Filippi, figlia della sua missione, che se continua a vivere il Vangelo come fondamento della propria vita, lui non ha corso invano. Lui stesso è certo di non aver corso invano perché ha cercato sempre di seguire il Signore. Invita perciò i credenti a un’obbedienza quotidiana al Vangelo per essere liberati dalla schiavitù dell’amore per sé. Il discepolo, e ogni comunità cristiana, è chiamata a porre la sua attenzione alla Parola che il Signore ogni giorno invia: deve ascoltarla, accoglierla, custodirla nel cuore e comunicarla ovunque. Questa è la gioia che l’apostolo stesso vive e che vuole comunicare ai cristiani di Filippi, come anche a noi discepoli dell’ultima ora.

Preghiera con i santi