La sapienza creatrice confonde Giobbe
La sapienza creatrice confonde Giobbe
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo  


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Giobbe 38,1.12-21.40,3-5. La sapienza creatrice confonde Giobbe

Dio finalmente parla, come Giobbe stava chiedendo dall’inizio del libro. Sembra che il Signore non si curi per nulla di rispondere puntualmente alle richieste e alle domande di Giobbe. Dio lancia la sua sfida a un uomo che ha osato mettere in discussione il suo agire. I due capitoli sono una continua domanda rivolta a Giobbe da parte di Dio, che si riassume nella sfida iniziale: «Chi è mai costui che oscura il mio piano con discorsi da ignorante? Cingiti i fianchi come un prode: io t’interrogherò e tu mi istruirai». E Dio interroga Giobbe sulle opere create, prima la natura, poi gli animali. Come può pensare Giobbe che Dio è al di fuori della storia umana se è lui non solo all’origine di tutto ciò che esiste, ma anche colui che mantiene in vita le opere della creazione? Oggi la scienza cerca di spiegare tutto e per tutti gli avvenimenti trova un’origine. Così si finisce per annullare qualsiasi motivo di stupore di fronte alla creazione. Perché si dovrebbe vedere la presenza benevola di Dio dietro quello che vediamo ogni giorno? Eppure la novità della Bibbia è proprio questa: non divinizza nessun’opera creata. In questo è profondamente “laica”. Ma su tutto emerge la presenza di Dio, che mantiene in vita questo ordine meraviglioso del creato, di fronte al quale vale la pena stupirsi, anche perché mai ne saremo padroni del tutto. Lasciamoci perciò interrogare anche noi dal Signore, perché la nostra sapienza non diventi stoltezza.

Preghiera della santa croce