Il profeta è un segno
Il profeta è un segno
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: Ez 24,15-24 | Mi fu rivolta questa parola del Signore: "Figlio dell'uomo, ecco, io ti tolgo all'improvviso colei che è la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una lacrima. Sospira in silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il pane del lutto". La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La mattina dopo feci come mi era stato comandato e la gente mi domandava: "Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?". Io risposi: "La parola del Signore mi è stata rivolta in questi termini: Annuncia agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e anelito delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada. Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del lutto. Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il lamento e non piangerete, ma vi consumerete per le vostre iniquità e gemerete l'uno con l'altro. Ezechiele sarà per voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete proprio come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore.


Salmo Responsoriale

R. Hai dimenticato Dio che ti ha generato.

La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato;
hai dimenticato il Dio che ti ha procreato!
Ma il Signore ha visto e ha disdegnato
con ira i suoi figli e le sue figlie.
R. Hai dimenticato Dio che ti ha generato.

Ha detto: «Io nasconderò loro il mio volto;
vedrò quale sarà la loro fine.
Sono una generazione perfida,
sono figli infedeli.
R. Hai dimenticato Dio che ti ha generato.

Mi resero geloso con ciò che non è Dio,
mi irritarono con i loro idoli vani;
io li renderò gelosi con uno che non è popolo,
li irriterò con una nazione stolta».
R. Hai dimenticato Dio che ti ha generato.


Vangelo: Mt 19,16-22 | Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: "Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?". Gli rispose: "Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". Gli chiese: "Quali?". Gesù rispose: "Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso". Il giovane gli disse: "Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?". Gli disse Gesù: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!". Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze. 


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Nella basilica di Santa Maria in Trastevere si prega per la pace.

Ezechiele 24,15-24. Il profeta è un segno

Siamo davanti a un momento di grande sofferenza del profeta che si vede tolta all’improvviso la moglie. Non solo. Egli si deve astenere da qualsiasi segno e gesto di lutto. Come mai gli è accaduto questo? Non è crudele un Dio che si comporta in questo modo? A volte anche noi possiamo avere pensieri come questo davanti alla sofferenza e alla morte soprattutto di qualcuno che ci è caro. Ma la morte improvvisa della moglie fa parte della vita di Ezechiele che si è posto al servizio di Dio e che deve esprimere nelle parole e nei gesti la sua Parola. Altre volte troviamo in Ezechiele gesti che egli deve compiere per mostrare al suo popolo qualcosa che lo riguarda. Una volta viene legato e diviene muto (capitolo 3), un’altra ha dovuto fare un buco nel muro per uscire dalla città come un migrante (capitolo 12). Insomma, il profeta deve esprimere nella vita – oltre che con le parole – la sorte del popolo del Signore. Colpisce l’obbedienza del profeta. Del resto, se neppure il profeta ascoltasse Dio che gli parla, come giungerebbe a noi la sua Parola? Per questo c’è bisogno di vivere con maggiore passione ciò che caratterizza la vita del cristiano: essere profeta della Parola di Dio. Potremmo dire: anche noi abbiamo bisogno di ascoltare e di vedere i segni presenti nella storia, anzi di porre anche noi dei segni in questo nostro tempo perché la Parola di Dio possa essere ascoltata – e anche vista – mentre il rumore degli egoismi acceca gli occhi del cuore e chiude le orecchie dell’animo. La Parola deve diventare segno visibile nella vita delle nostre comunità, perché gli altri, vedendoci, possano essere attratti dall’amore di Dio e possano anche loro ascoltare quella stessa Parola per la cui forza tutto può cambiare.

Preghiera per la pace