Festa dell’Assunzione di Maria
Festa dell’Assunzione di Maria
M Mons. Vincenzo Paglia
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Prima Lettura: 1Cr 15,3-4.15-16.16,1-2 | Davide convocò tutto Israele a Gerusalemme, per far salire l'arca del Signore nel posto che le aveva preparato. Davide radunò i figli di Aronne e i leviti. I figli dei leviti sollevarono l'arca di Dio sulle loro spalle per mezzo di stanghe, come aveva prescritto Mosè sulla parola del Signore. Davide disse ai capi dei leviti di tenere pronti i loro fratelli, i cantori con gli strumenti musicali, arpe, cetre e cimbali, perché, levando la loro voce, facessero udire i suoni di gioia. Introdussero dunque l'arca di Dio e la collocarono al centro della tenda che Davide aveva piantato per essa; offrirono olocausti e sacrifici di comunione davanti a Dio. Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore.


Salmo Responsoriale

R. Sorgi, Signore, tu e l'arca della tua potenza.

Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata,
l'abbiamo trovata nei campi di Iàar.
Entriamo nella sua dimora,
prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.
R. Sorgi, Signore, tu e l'arca della tua potenza.

I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia
ed esultino i tuoi fedeli.
Per amore di Davide, tuo servo,
non respingere il volto del tuo consacrato.
R. Sorgi, Signore, tu e l'arca della tua potenza.

Sì, il Signore ha scelto Sion,
l'ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l'ho voluto».
R. Sorgi, Signore, tu e l'arca della tua potenza.


Seconda Lettura: 1Cor 15,54b-57 | Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!


Vangelo: Lc 11,27-28 | Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: "Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!". Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!".


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Ap 11,19a; 12,1-6a.10a-b; Sal 45(44); 1Cor 15,20-27a; Lc 1,39-56

Nel cuore del mese di agosto la Chiesa d’Oriente e quella d’Occidente celebrano la festa dell’Assunzione di Maria al cielo. Nella Chiesa d’Oriente si racconta che, mentre si stava avvicinando il giorno della fine terrena di Maria, gli angeli avvertirono gli Apostoli sparsi per il mondo, ed essi subito si recarono attorno al letto della madre di Gesù. Nell’odierna lettura evangelica Luca racconta invece che «in quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda»: dalla Galilea Maria, dopo avere ricevuto l’annuncio della futura nascita di Gesù, si era recata verso una cittadina vicino Gerusalemme, per andare a trovare la cugina Elisabetta. La festa di oggi invece la fa correre verso la Gerusalemme celeste per incontrare, finalmente, il volto del Padre e suo Figlio. C’è da dire che mai Maria, sulla terra, si è separata da suo Figlio. Era fuggita in Egitto per salvare il piccolo, lo aveva poi riportato a Nazaret, quindi a Gerusalemme, e per trent’anni, sempre a Nazaret, ha potuto contemplarlo ogni giorno conservando tutto nel suo cuore. Lo aveva poi seguito quando aveva lasciato la Galilea per predicare in ogni città e villaggio, rimanendo con lui fin sotto la croce. Oggi giunge sulla montagna di Dio, «vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle» (Ap 12,1), ed entra nella Gerusalemme celeste. L’Apocalisse squarcia il cielo della storia dove si affrontano il bene e il male: da un lato la donna e il figlio, dall’altro il drago rosso incoronato. La lettura cristiana ha visto in questa pagina la figura di Maria (immagine della Chiesa) e del Cristo. Ambedue, intimamente connessi, sono il segno altissimo del bene e della salvezza. Sull’altra sponda il drago, simbolo mostruoso della violenza, è rosso come il sangue che versa, ubriacato dal potere (le teste coronate). Maria, con Gesù, forma la nuova “coppia” che salva il mondo. All’inizio della storia, Adamo ed Eva furono sconfitti dal maligno; nella pienezza dei tempi, il nuovo Adamo e la nuova Eva sconfiggono definitivamente il nemico. Sì, con la vittoria di Gesù sul male, anche la morte interiore e fisica è sconfitta. E si stagliano all’orizzonte della storia la risurrezione del Figlio e l’assunzione della Madre.

Preghiera con Maria, madre del Signore