La chiamata di Isaia
La chiamata di Isaia
M Mons. Vincenzo Paglia
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Leggi le letture del giorno e il commento di Monsignor Vincenzo Paglia


Lettura: Pr 2,1-9 |


Salmo Responsoriale

R. Gustate e vedete com'è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
R. Gustate e vedete com'è buono il Signore.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
R. Gustate e vedete com'è buono il Signore.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
R. Gustate e vedete com'è buono il Signore.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
R. Gustate e vedete com'è buono il Signore.

Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.
R. Gustate e vedete com'è buono il Signore.


Vangelo: Mt 19,27-29 |  


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Festa di san Benedetto (†547), padre dei monaci d’Occidente e loro guida con la Regola che porta il suo nome.

Isaia 6,1-8. La chiamata di Isaia

La liturgia ci presenterà per alcuni giorni brani tratti dal libro di Isaia. Inizia con la descrizione della vocazione del profeta Il re Ozia era appena morto di lebbra, la malattia impura per antonomasia, dopo aver permesso arrogantemente al popolo di sacrificare e offrire incenso ad altri dèi (cfr. 2Re 15,5). Isaia, in contrapposizione a tale atteggiamento del re, ha una visione in cui è evidente la trascendenza e l’assoluta maestà di Dio. Solo Dio è il «Santo», davanti al quale il profeta riconosce il suo limite, l’impurità delle sue labbra. E tuttavia questo Dio non rifiuta di entrare nella storia degli uomini. Anzi vuole colmare l’abisso che lo separa dagli uomini inviando il suo profeta. Isaia è consapevole della sua piccolezza e del suo peccato. Ma è il Signore che lo chiama, che lo purifica e che mette sulle sue labbra le parole che deve comunicare al suo popolo. Isaia, di fronte alla chiamata del Signore, non si tira indietro. La storia di Isaia è emblematica per tutti i credenti, anche per noi, anzi forse soprattutto per noi, chiamati a una nuova missione. Chi accoglierà la domanda di Dio che cerca profeti della sua Parola in un mondo che sembra dominato dalla rassegnazione al male? Tutti possiamo rispondere come Isaia: «Eccomi, manda me». Il Signore non fa mancare il suo aiuto: tocca le nostre labbra con il Vangelo come parola che purifica e salva.

Preghiera della vigilia