Geroboamo vuol far tacere Amos
Geroboamo vuol far tacere Amos
M Mons. Vincenzo Paglia
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Leggi le letture del giorno e il commento di Monsignor Vincenzo Paglia


Lettura: Am 7,10-17 | 


Salmo Responsoriale

R. I giudizi del Signore sono fedeli e giusti.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
R. I giudizi del Signore sono fedeli e giusti.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
R. I giudizi del Signore sono fedeli e giusti.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
R. I giudizi del Signore sono fedeli e giusti.

Sono più preziosi dell'oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
R. I giudizi del Signore sono fedeli e giusti.


Vangelo: Mt 9,1-8 |   


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Amos 7,10-17. Geroboamo vuol far tacere Amos

Questa pagina riporta la conversazione tra il sacerdote Amasia e il profeta. Ma non si incontrano per discutere progetti propri o rispettive strategie. Ambedue riportano la parola di un altro più grande di loro. Amasia riporta la parola del re e Osea quella di Dio. Sono davanti in verità due prospettive, l'una puramente umana, in questo caso anche politica, e l'altra pienamente religiosa ma non slegata al progetto di storia della salvezza guidato da Dio stesso. C'è, insomma, una dimensione sociale che fa da sfondo a questa pagina di Amos che si inscrive, peraltro, nel contesto delle "visioni" del profeta. La parola profetica non è per la realizzazione personale del profeta ma per realizzare la "visone" di Dio, per mettere in atto il disegno di Dio sul mondo. La parola profetica - come abbiamo già visto - è per sua natura destinata al cambiamento della storia, a partire da quella personale. Essa mette in discussione la vita stessa di coloro che sono chiamati a servirla, anche a costo di subire opposizioni violente. Come sta accadendo in questo caso ad Amos: Amasia lo espelle dal Tempio che non è più santuario di Dio perché è stato trasformato in santuario del re. L'orgoglio e il potere portano ad una esaltazione di se stessi che spinge a piegare al proprio narcisismo persino il luogo di Dio. Ogni volta che prevalgono il proprio egocentrismo, i propri interessi, le proprie voglie, anche le cose più sante vengono profanate. È quel che è accaduto a Geroboamo, ma è anche quel che accadrà nel Tempio di Gerusalemme quando divenne simile a un luogo di mercato più che a una casa di preghiera e che provocò la violenta reazione di Gesù. La Parola di Dio non si lascia però imbrigliare dalle maglie dell'egocentrismo. Amos, che si è lasciato afferrare dal Signore, annuncia senza timore la Parola di Dio anche con le conseguenti denunce delle ingiustizie e delle prevaricazioni. Egli non fa parte di nessuna casta, né rivendica un posto speciale che lo distingua dagli altri. Ma è stato chiamato, afferrato, da Dio mentre stava custodendo il suo gregge, mentre stava facendo il suo lavoro ordinario, per essere destinato a partecipare al disegno di Dio sul mondo. Il profeta, che si è lasciato afferrare da questa chiamata, trova in essa tutta la sua forza. Nella tradizione cristiana la dimensione profetica, quindi dell'annuncio del Vangelo e della denuncia delle ingiustizie, è un compito che il Signore affida alla comunità come anche ad ogni discepolo: siamo un popolo sacerdotale, regale e profetico.

Preghiera per la Chiesa