Il re Ezechia prega e Dio salva la città
Il re Ezechia prega e Dio salva la città
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: 2Re 19,9b-11.14-21.31-35a.36 | avendo avuto, riguardo a Tiraka, re d'Etiopia, questa notizia: "Ecco, è uscito per combattere contro di te". Allora il re d'Assiria inviò di nuovo messaggeri a Ezechia dicendo: "Così direte a Ezechia, re di Giuda: "Non ti illuda il tuo Dio in cui confidi, dicendo: Gerusalemme non sarà consegnata in mano al re d'Assiria. Ecco, tu sai quanto hanno fatto i re d'Assiria a tutti i territori, votandoli allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti?".

Ezechia prese la lettera dalla mano dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio del Signore, l'aprì davanti al Signore e pregò davanti al Signore: "Signore, Dio d'Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. Porgi, Signore, il tuo orecchio e ascolta; apri, Signore, i tuoi occhi e guarda. Ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente. È vero, Signore, i re d'Assiria hanno devastato le nazioni e la loro terra, hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però non erano dèi, ma solo opera di mani d'uomo, legno e pietra: perciò li hanno distrutti. Ma ora, Signore, nostro Dio, salvaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu solo, o Signore, sei Dio".

Allora Isaia, figlio di Amoz, mandò a dire a Ezechia: "Così dice il Signore, Dio d'Israele: "Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib, re d'Assiria. Questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui: Ti disprezza, ti deride la vergine figlia di Sion. Dietro a te scuote il capo la figlia di Gerusalemme. Poiché da Gerusalemme uscirà un resto, dal monte Sion un residuo. Lo zelo del Signore farà questo. Perciò così dice il Signore riguardo al re d'Assiria: "Non entrerà in questa città né vi lancerà una freccia, non l'affronterà con scudi e contro essa non costruirà terrapieno. Ritornerà per la strada per cui è venuto; non entrerà in questa città. Oracolo del Signore. Proteggerò questa città per salvarla, per amore di me e di Davide mio servo"".

Ora in quella notte l'angelo del Signore uscì e colpì nell'accampamento degli Assiri centoottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, erano tutti cadaveri senza vita. Sennàcherib, re d'Assiria, levò le tende, partì e fece ritorno a Ninive, dove rimase.


Salmo Responsoriale

R. Dio ha fondato la sua città per sempre.
Oppure:
R. Forte, Signore, è il tuo amore per noi.

Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
R. Dio ha fondato la sua città per sempre.

Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
Dio nei suoi palazzi
un baluardo si è dimostrato.
R. Dio ha fondato la sua città per sempre.

O Dio, meditiamo il tuo amore
dentro il tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all'estremità della terra;
di giustizia è piena la tua destra.
R. Dio ha fondato la sua città per sempre.


Vangelo: Mt 7,6.12-14 | Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano.
Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

2Re 19,9b-11.14-21.31-35a.36. Il re Ezechia prega e Dio salva la città

Dopo la caduta del Regno del Nord, la minaccia viene diretta verso Gerusalemme. Il re assiro fa dire a Ezechia di non fidarsi del Signore. Ma Ezechia, letta la lettera, sale subito al tempio e rivolge al Signore la sua accorata preghiera. Prega non per sé, ma per la città, per la salvezza del suo popolo: «Porgi, Signore, il tuo orecchio e ascolta; apri, Signore, i tuoi occhi e guarda…» Prega Dio perché non abbandoni il suo popolo nelle mani del re degli Assiri e dei loro dèi che sono «solo opera di mani d’uomo, legno e pietra». E professa la sua fede: «Tu solo, o Signore, sei Dio». Ezechia, pur attento alle minacce dirette contro Gerusalemme, non lascia che la sua fede venga meno. Sa che può confidare in Dio e che solo in lui è la sua forza. Il re riceve la risposta alla sua preghiera per il tramite del profeta Isaia, inviato da Dio per rassicurarlo che la sua preghiera è giunta sino al cielo. La città di Sion non solo sarà salvata dalla distruzione, ma il Signore la preserverà «perché da Gerusalemme uscirà un resto, dal monte Sion un residuo». La città è salvata da Dio non per se stessa, ma per la missione che Dio ha affidato al popolo che la abita. Quel piccolo «resto» è il piccolo gruppo di fedeli che il Signore si è scelto per comunicare al mondo intero il suo disegno di salvezza per tutti. La salvezza che il Signore dona non è solo per sé, essa è per tutti. Resta salda l’intenzione di Dio di salvare tutti i popoli della terra, attraverso la missione del suo popolo che resta sempre un «piccolo resto». Ma la sua missione è universale.

Preghiera con Maria, madre del Signore