Uccisione del sacerdote Zaccaria
Uccisione del sacerdote Zaccaria
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: 2Cron 24,17-25 | Dopo la morte di Ioiadà, i comandanti di Giuda andarono a prostrarsi davanti al re, che allora diede loro ascolto. Costoro trascurarono il tempio del Signore, Dio dei loro padri, per venerare i pali sacri e gli idoli. Per questa loro colpa l'ira di Dio fu su Giuda e su Gerusalemme. Il Signore mandò loro profeti perché li facessero ritornare a lui. Questi testimoniavano contro di loro, ma non furono ascoltati. Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria, figlio del sacerdote Ioiadà, che si alzò in mezzo al popolo e disse: "Dice Dio: "Perché trasgredite i comandi del Signore? Per questo non avete successo; poiché avete abbandonato il Signore, anch'egli vi abbandona"". Ma congiurarono contro di lui e per ordine del re lo lapidarono nel cortile del tempio del Signore. Il re Ioas non si ricordò del favore fattogli da Ioiadà, padre di Zaccaria, ma ne uccise il figlio, che morendo disse: "Il Signore veda e ne chieda conto!". All'inizio dell'anno successivo salì contro Ioas l'esercito degli Aramei. Essi vennero in Giuda e a Gerusalemme, sterminarono fra il popolo tutti i comandanti e inviarono l'intero bottino al re di Damasco. L'esercito degli Aramei era venuto con pochi uomini, ma il Signore mise nelle loro mani un grande esercito, perché essi avevano abbandonato il Signore, Dio dei loro padri. Essi fecero giustizia di Ioas. Quando furono partiti, lasciandolo gravemente malato, i suoi ministri ordirono una congiura contro di lui, perché aveva versato il sangue del figlio del sacerdote Ioiadà, e lo uccisero nel suo letto. Così egli morì e lo seppellirono nella Città di Davide, ma non nei sepolcri dei re. 


Salmo Responsoriale

R. La bontà del Signore dura in eterno.

Ho stretto un'alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono. R.

Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele.
Stabilirò per sempre la sua discendenza,
il suo trono come i giorni del cielo. R.

Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge
e non seguiranno i miei decreti,
se violeranno i miei statuti
e non osserveranno i miei comandi. R.

Punirò con la verga la loro ribellione
e con flagelli la loro colpa.
Ma non annullerò il mio amore
e alla mia fedeltà non verrò mai meno. R.


Vangelo: Mt 6,24-34 | Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena. 


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

2Cronache 24,17-25. Uccisione del sacerdote Zaccaria

Il lungo capitolo 24 inizia ricordando il buon governo di Ioas. Era asceso al trono quando aveva sette anni. E governò per quaranta anni con saggezza perché obbediva ai consigli del sacerdote Ioiadà. È l’invito ad avere sempre accanto un aiuto per scorgere la volontà di Dio. Mai fidarsi solo di se stessi! L’antica tradizione di avere sempre un “padre spirituale” che aiuti a fuggire la spirale dell’amore per sé sgorga dalla sapienza spirituale di ritenersi comunque sempre figli, anche quando si accede a responsabilità più o meno alte. Dopo la sua morte, sia il re Ioas che il popolo, privi dell’aiuto di Ioiadà, «trascurarono il tempio del Signore… per venerare i pali sacri e gli idoli». Il Signore, per aiutare il suo popolo a camminare sulla sua via, suscitò profeti perché tutti si ravvedessero, «ma non furono ascoltati». L’autoreferenzialità ottunde la mente e acceca il cuore. È una storia che si ripete spesso. Quando non si ascoltano più le parole dei profeti, quando si trascura l’ascolto della Parola di Dio, sempre ci si allontana da Dio. Il Signore, tuttavia, per il suo grande amore che ha per il suo popolo, non si rassegna e manda un altro profeta, Zaccaria, il quale avverte tutti con voce ancora più forte di allontanarsi dal male e a ritornare al Signore. Infastiditi dalla sua voce, ordirono una congiura e lo lapidarono nel tempio. È la vicenda di tutti i martiri che pagano con il sangue, ancora oggi, la loro testimonianza evangelica. Viene in mente l’arcivescovo Romero che fu ucciso sull’altare mentre celebrava l’Eucaristia. L’uccisione di Zaccaria, motivata dal rifiuto violento di ascoltare la Parola di Dio, mette il popolo di Giuda nelle mani del nemico. E qui l’amarezza è ancor più umiliante visto che la sconfitta è venuta da un esercito più debole. È una conferma in più che solo il Signore salva il suo popolo.

Preghiera della vigilia