La malvagità della regina Atalìa
La malvagità della regina Atalìa
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: 2Re 11,1-4.9-18.20 | Atalia, madre di Acazia, visto che era morto suo figlio, si accinse a sterminare tutta la discendenza regale. Ma Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazia, prese Ioas, figlio di Acazia, sottraendolo ai figli del re destinati alla morte, e lo portò assieme alla sua nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalia ed egli non fu messo a morte. Rimase nascosto presso di lei nel tempio del Signore per sei anni; intanto Atalia regnava sul paese. Il settimo anno Ioiadà mandò a chiamare i comandanti delle centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire presso di sé nel tempio del Signore. Egli concluse con loro un'alleanza, facendoli giurare nel tempio del Signore; quindi mostrò loro il figlio del re. I comandanti delle centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio il sabato e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiadà. Il sacerdote consegnò ai comandanti di centinaia lance e scudi, già appartenenti al re Davide, che erano nel tempio del Signore. Le guardie, ognuno con l'arma in pugno, si disposero dall'angolo destro del tempio fino all'angolo sinistro, lungo l'altare e l'edificio, in modo da circondare il re. Allora Ioiadà fece uscire il figlio del re e gli consegnò il diadema e il mandato; lo proclamarono re e lo unsero. Gli astanti batterono le mani e acclamarono: "Viva il re!". Quando sentì il clamore delle guardie e del popolo, Atalia si presentò al popolo nel tempio del Signore. Guardò, ed ecco che il re stava presso la colonna secondo l'usanza, i comandanti e i trombettieri erano presso il re, mentre tutto il popolo della terra era in festa e suonava le trombe. Atalia si stracciò le vesti e gridò: "Congiura, congiura!". Il sacerdote Ioiadà ordinò ai comandanti delle centinaia, preposti all'esercito: "Conducetela fuori in mezzo alle file e chiunque la segue venga ucciso di spada". Il sacerdote infatti aveva detto: "Non sia uccisa nel tempio del Signore". Le misero addosso le mani ed essa raggiunse la reggia attraverso l'ingresso dei Cavalli e là fu uccisa. Ioiadà concluse un'alleanza fra il Signore, il re e il popolo, affinché fosse il popolo del Signore, e così pure fra il re e il popolo. Tutto il popolo della terra entrò nel tempio di Baal e lo demolì, ne fece a pezzi completamente gli altari e le immagini e ammazzò Mattàn, sacerdote di Baal, davanti agli altari. Il sacerdote Ioiadà mise sorveglianti al tempio del Signore. Tutto il popolo della terra era in festa e la città rimase tranquilla: Atalia era stata uccisa con la spada nella reggia. 


Salmo Responsoriale

R. Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.
Oppure:
R. Il Signore è fedele al suo patto.

Il Signore ha giurato a Davide,
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono!
R. Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.

Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza
e i precetti che insegnerò loro,
anche i loro figli per sempre
siederanno sul tuo trono».
R. Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.

Sì, il Signore ha scelto Sion,
l’ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l’ho voluto.
R. Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.

Là farò germogliare una potenza per Davide,
preparerò una lampada per il mio consacrato.
Rivestirò di vergogna i suoi nemici,
mentre su di lui fiorirà la sua corona».
R. Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.


Vangelo: Mt 6,19-23 | Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l'occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!  


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

Memoria di san Romualdo (†1027), anacoreta e padre dei monaci camaldolesi.

2Re 11,1-4.9-18.20. La malvagità della regina Atalìa

Con questo capitolo l’autore si sposta nel regno di Giuda, il regno del sud. Dopo la morte di Salomone e la divisione in due del regno, il libro dei Re ha se­guito soprattutto la storia del regno del nord, ricordando solo con brevi notizie la successione dei contemporanei re del sud: anzitutto Roboamo e Abiam che ricevono un giudizio negativo dall’autore del libro, quindi Asa e Giosafat giudicati invece con favore, e poi loram e Acazia anch’essi ritenuti indegni di governare il popolo del Signore. I sei anni di regno della regina Atalia non vengono neppure in­clusi nella linea di successione dinastica, tanto sono giudicati negativi per la storia di Giuda. Atalia, vista la morte del figlio, decide di sterminare “tutta la discendenza regale”. Ma viene contrastata da Ioseba, sorella di Acazia, la quale sottrae Ioas, uno dei figli del re, dalla morte nascondendolo nel tempio. Il bambino resta nel tempio per sei anni  fino a che il sacerdote Ioiada, facendo un patto con le guardie, riesce a farlo proclamare re da tutto il popolo. Per l’autore sacro non importa l’età del bambino, quel che conta è la sua investitura come re da parte del Signore. E’ il Signore infatti che in realtà governa il suo popolo, anche attraverso la debolezza di un bambino. La regina Atalia rappresenta per Giuda quel che Gezabele è stata per Israele; infatti, come la fenicia Gezabele aveva influenzato la casa di Acab, co­sì Atalia determina la storia del regno di Giuda. La sua decisione di sterminare i discenden­ti del re, che appare come una sua scelta, di fatto viene ad interrompere ­la promessa di Dio al suo popolo di dare una discendenza eterna a Davide. Questa promessa era già stata in pericolo in alcuni momenti critici della sto­ria ed anche allora il Signore aveva garantito che ci sarebbe sempre stata una lampada dinanzi a lui in Gerusalemme (1Re 11,36; 15,4; 2Re 8,19). Anche in questo momento della storia del regno di Giuda la presenza nascosta dell'erede nel tempio appare la rappresentazione viva dell'immagine della lampada della promessa di Dio che continua ad ardere. E non c’è decisione umana, come quella della regina Atalia, che possa revocarla. Il tema della maternità, che non può evidentemente mancare quando si parla di successione dinasti­ca, ossia della continuità della casa di Davide, non indica semplicemente la via biologica della tra­smissione della vita, ma soprattutto la continuità spirituale, o se si vuole la maternità spirituale che dipende da Dio. La legge della trasmissione della vita in Israele ha al fondamento un'altra via, quella che il Signore stesso controlla: la via dello Spirito. E’ quella della eredità spi­rituale che passa, ad esempio, da Elia a Eliseo.

Preghiera della santa croce