Elia getta addosso a Eliseo il suo mantello
Elia getta addosso a Eliseo il suo mantello
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: Is 61,9-11 | Sarà famosa tra le genti la loro stirpe, la loro discendenza in mezzo ai popoli. Coloro che li vedranno riconosceranno che essi sono la stirpe benedetta dal Signore. Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli. Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti. 


Salmo Responsoriale

R. Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.

Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia forza s'innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io gioisco per la tua salvezza.
R. Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.

L'arco dei forti s'è spezzato,
ma i deboli si sono rivestiti di vigore.
I sazi si sono venduti per un pane,
hanno smesso di farlo gli affamati.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita.
R. Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.

Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.
R. Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.

Solleva dalla polvere il debole,
dall'immondizia rialza il povero,
per farli sedere con i nobili
e assegnare loro un trono di gloria.
R. Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.


Vangelo: Lc 2,41-51 | I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo". Ed egli rispose loro: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?". Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

1 Re 19,19-21. Elia getta addosso a Eliseo il suo mantello

Elia, dopo l’incontro con Dio sull’Oreb, inizia il suo viaggio di ritorno. E subito incontra Eliseo, il successore che il Signore aveva scelto, mentre stava arando i campi. I profeti non provenivano da un ceto o da un gruppo particolare. Alcuni, come Isaia, erano nati in città; altri venivano da ambienti rurali, come Amos e Michea, altri ancora appartenevano a famiglie sacerdotali, come Geremia ed Ezechiele. Eliseo fu chiamato mentre stava arando i suoi campi. In genere le chiamate sono segnate da un gesto particolare che manifesta il segno di Dio. Ad Isaia, per esempio, uno dei serafini che sta-vano intorno al trono di Dio purificò le labbra con un carbone ardente (Is 6,6-7); a Geremia Dio stesso stese la mano e gli toccò la bocca mentre gli comunicava le sue parole (Ger 1,9); a Ezechiele il Signore fece mangiare un rotolo che ebbe per lui il sapore del miele (Ez 3,1-3). Ad Eliseo il profeta Elia pone sulle spalle il suo mantello: “Gli passò accanto e gli gettò il suo mantello”. Accade tutto ad un ritmo serrato: non sappiamo se i due si conoscessero, ma appena Eliseo ricevette il mantello “abbandonò subito i buoi e corse dietro ad Elia”. Cosa era accaduto? Quel mantello non era un mantello comune. Eliseo comprese che era stato avvolto dallo spirito del Signore, che sulle sue spalle era stata posta una eredità di cui diveniva responsabile. Comprese che non era stato lui a scegliere, ma che era stato scelto dal Signore per annunciare la Sua Parola. Il profeta infatti non parla mai da sé e neppure per sé: è tutto di Dio. Accadrà la stessa cosa sulle rive del mare di Galilea, quando Gesù iniziò a chiamare i primi discepoli. Anch’essi lasciate subito le reti lo seguirono. È vero però che Elia accoglie il desiderio di Eliseo di andare a congedarsi dai genitori. E non c’è dubbio che si sente la differenza con quanto Gesù disse in una analoga circostanza: “A un altro disse: Seguimi. E costui rispose: Signore, concedimi di andare prima a seppellire mio padre. Gesù replicò: Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va’ e annunzia il Regno di Dio. Un altro disse: Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quel-li di casa. Ma Gesù gli rispose: Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno di Dio” (Lc 9,58-62). Il Vangelo contiene un aspetto di radicalità che non può essere attutito né diluito. Quel che conta, tuttavia, è la sequela del Signore. Eliseo, tornato, si mise a seguire Elia. La missione del profeta, propria di ogni discepolo, suppone l’ascolto e la sequela. Si tratta di accogliere sulle proprie spalle la Parola di Dio e comunicarla a nostra volta.

Preghiera della vigilia