Il Vangelo rivelato ai semplici
Il Vangelo rivelato ai semplici
M Mons. Vincenzo Paglia
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Lettura: 1Re 3,4-13 | Il re andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici, perché ivi sorgeva l'altura più grande. Su quell'altare Salomone offrì mille olocausti. A Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: "Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda". Salomone disse: "Tu hai trattato il tuo servo Davide, mio padre, con grande amore, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questo grande amore e gli hai dato un figlio che siede sul suo trono, come avviene oggi. Ora, Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per quantità non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?". Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. Dio gli disse: "Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria, come a nessun altro fra i re, per tutta la tua vita." 


Salmo Responsoriale

R. Insegnami, Signore, i tuoi decreti.

Come potrà un giovane tenere pura la sua via? Osservando la tua parola. Con tutto il mio cuore ti cerco: non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.
R. Insegnami, Signore, i tuoi decreti.

Ripongo nel cuore la tua promessa per non peccare contro di te. Benedetto sei tu, Signore: insegnami i tuoi decreti.
R. Insegnami, Signore, i tuoi decreti.

Con le mie labbra ho raccontato tutti i giudizi della tua bocca. Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia, più che in tutte le ricchezze.
R. Insegnami, Signore, i tuoi decreti.


Vangelo: Mc 6,30-34 | Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: "Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'". Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 


Il commento di Monsignor Vincenzo Paglia

7 febbraio 1968: memoria degli inizi della Comunità di Sant’Egidio. Un gruppo di studenti di un liceo di Roma cominciò a riunirsi intorno al Vangelo e all’amore per i poveri. Ringraziamento al Signore per il dono della Comunità.

Matteo 11,25-30. Il Vangelo rivelato ai semplici

Ricordiamo oggi l’anniversario della Comunità di Sant’Egidio. Sono passati esattamente cinquantotto anni dal suo inizio. E sentiamo anzitutto il dovere di ringraziare il Signore per il prezioso dono che ha fatto alla Chiesa e al mondo suscitando una Comunità che testimonia al mondo il primato del Vangelo. Il brano di Matteo mostra Gesù stesso che “benedice” il Padre, perché il Vangelo è stato ancora una volta «rivelato ai piccoli». La Comunità, nata per l’iniziativa di un giovane liceale, Andrea Riccardi, era composta da “piccoli” non solo perché giovani studenti, ma soprattutto perché nell’intuizione originaria c’era la coscienza di essere anzitutto “figli” del Vangelo. Anche ad essi, infatti, è stato rivelato il mistero di Dio. Nel cuore di Sant’Egidio resta sempre salda un’intuizione semplice e basilare: vivere il Vangelo, senza aggiunte. Dall’ascolto continuo della Parola di Dio nasce e continuamente rinasce la comunità. La storia delle comunità che da Sant’Egidio prendono il nome è infatti una storia di preghiera e di ascolto, una storia di amicizia con Dio, con i fratelli e con i poveri. Potremmo dire che è proprio questo È il segreto della Comunità. Papa Francesco, visitandola, ha racchiuso il carisma di Sant’Egidio in “tre P”: preghiera, poveri e pace. Oggi ringraziamo tutti il Padre con le parole di Gesù: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli». E proprio attraverso i “piccoli” il Vangelo si è diffuso, per quel che riguarda la vita della Comunità, da Roma al mondo intero, unendo sempre la preghiera e l’amore per i poveri. In ogni luogo la Comunità cerca di vivere la globalizzazione dell’amore che abbatte confini e divisioni e crea il grande popolo dei poveri e degli umili, alleati nell’aiutarsi a vicenda a seguire il Signore. Nella storia della Comunità si sperimenta la bellezza e la forza della parola del Signore Gesù che dice: «Il mio giogo, infatti, è dolce e il mio peso leggero». Quel che poteva sembrare peso e fatica è divenuto esperienza di dolcezza e di gioia. È un cristianesimo felice in un tempo denso di sfide e di impegni, ma la certezza della soavità dell’aiuto del Signore ci sostiene per vivere con fiducia e con amore nella via del Vangelo.

Preghiera della vigilia