09|26 Erode Antipa si chiede chi sia Gesù
09|26 Erode Antipa si chiede chi sia Gesù
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Lc 9,7-9) - In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

La fama di Gesù era giunta anche presso la corte di Erode Antipa che aveva fatto decapitare Giovanni Battista. Erode, in questa tensione psicologica fatta di ansietà e paura, cercava di incontrare Gesù. Non è però il desiderio di chi vuole ascoltare e comprendere. Erode non lo sa, ma arriverà il momento in cui incontrerà quel giovane profeta, e sarà nel giorno del processo, quando Pilato decise di inviarglielo come prigioniero. Il desiderio di Erode d’incontrare Gesù non è come quello di Zaccheo che salì sull’albero o come quello dei due greci che andarono da Filippo e Andrea per chiedere loro di incontrare il maestro. Costoro volevano capire e comprendere la parola e l’azione di quel giovane profeta. Per questo furono loro a muoversi e ad andare in cerca di quel profeta. Erode, invece, attende che sia Gesù a recarsi da lui. Non si incontra il Signore se non si “esce” da sé stessi, se non si abbandona il proprio orgoglio, se si resta impigliati nel labirinto della propria psiche. L’incontro con Gesù è personale, diretto, e anche semplice, come tanti episodi evangelici ci mostrano.