12|28 La strage degli innocenti
12|28 La strage degli innocenti
M Mons. Vincenzo Paglia
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Vangelo (Mt 2,13-18) - I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».

Il commento al Vangelo a cura di Monsignor Vincenzo Paglia

Sia la Chiesa d’Oriente che quella d’Occidente onorano i Santi Innocenti, uccisi da Erode per eliminare Gesù. «Non parlano ancora e già confessano Cristo! Non sono ancora capaci di affrontare la lotta… e tuttavia già portano trionfanti la palma del martirio», canta un antico Padre della Chiesa. Erode personifica la forza bruta del male. Nel suo cuore c’è la furia omicida che scatena dolore, pianto, grida e lamenti. È l’ossessione del potere che, pur di conservarsi, spinge a stragi crudeli e ingiustificabili. Erode è la ferocia della guerra che, ancora oggi, uccide tanti bambini innocenti. Come contrastare questa ferocia? Il Vangelo ci parla del mite Giuseppe. Egli, privo di qualsiasi potere, forte solo della fede e assieme dell’amore appassionato per il bambino, si lascia guidare dall’angelo: «Prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto». Questa pagina evangelica non è relegata al passato. È di una incredibile attualità. E quanti piccoli, nei nostri giorni, trovano la morte mentre fuggono dalla guerra e dai conflitti, nella crudele indifferenza di chi è a tal punto ripiegato su sé stesso da rendere di pietra il proprio cuore che non si commuove neppure per questi piccoli che possiamo considerare tra i “nuovi martiri innocenti”. La crudeltà verso i bambini è una terribile piaga che colpisce trasversalmente il mondo intero. I cristiani e gli uomini di buona volontà sono chiamati ad ascoltare, come fece Giuseppe, l’angelo del Signore prendendo con sé questi piccoli per strapparli dalla violenza e salvarli.