L’11 e il 12 luglio, si è riunito a Roma il Comitato Nazionale del Cammino sinodale che, con la Presidenza e i facilitatori dei lavori assembleari, ha contribuito ad arricchire il documento che, attraverso i vari passaggi, sta prendendo forma.
Un ulteriore passo verso la Terza Assemblea Sinodale, un nuovo tassello nell’elaborazione del testo finale: l’11 e il 12 luglio, si è riunito a Roma il Comitato Nazionale del Cammino sinodale che, insieme alla Presidenza e ai facilitatori dei lavori assembleari, ha contribuito ad arricchire il documento che, attraverso i vari passaggi, sta prendendo forma. “Stiamo arrivando a una conclusione condivisa”, ha sottolineato Mons. Erio Castellucci, Presidente del Comitato, che ha ringraziato tutti per “il lavoro, la sensibilità e l’accompagnamento”. “Questa tappa – ha rilevato – è un tentativo di profezia, cioè di guardare avanti, considerando i tanti progetti e le esperienze che sono state depositate in questi anni: c’è il desiderio di una Chiesa vicina alle persone, non ripiegata su se stessa, che possa seminare i germi del Regno di Dio”.
“Il mandato ricevuto dalla Seconda Assemblea è stato quello di riprendere il percorso fatto e rivederlo in modo che le Chiese che hanno partecipato all’esperienza del Cammino sinodale si potessero effettivamente ritrovare”, ha ricordato Mons. Valentino Bulgarelli, Segretario del Comitato. Così, ha spiegato, “le proposte che erano state presentate in modo molto sintetico oggi trovano un tentativo, con un’ulteriore elaborazione di un testo, per rendere ragione della ricchezza di quanto si è ascoltato”. L’obiettivo è infatti quello di riconsegnare alle Chiese locali un testo “più narrativo, coinvolgente e riconoscibile”.
“Il mandato ricevuto dalla Seconda Assemblea è stato quello di riprendere il percorso fatto e rivederlo in modo che le Chiese che hanno partecipato all’esperienza del Cammino sinodale si potessero effettivamente ritrovare”, ha ricordato Mons. Valentino Bulgarelli, Segretario del Comitato. Così, ha spiegato, “le proposte che erano state presentate in modo molto sintetico oggi trovano un tentativo, con un’ulteriore elaborazione di un testo, per rendere ragione della ricchezza di quanto si è ascoltato”. L’obiettivo è infatti quello di riconsegnare alle Chiese locali un testo “più narrativo, coinvolgente e riconoscibile”.
Il documento, che è stato al centro dei lavori della due giorni romana e che ha riscosso un generale apprezzamento, è frutto di una revisione corale che ha permesso di integrare e valorizzare contributi, riflessioni, osservazioni ed emendamenti provenienti dalla Seconda Assemblea Sinodale, dalle Diocesi, dal Comitato e dal Consiglio Episcopale Permanente. Il tutto avendo come riferimento i Lineamenti, lo Strumento di Lavoro, il Documento finale del Sinodo universale e il Magistero della Chiesa.
Ora si procederà con altri passaggi condivisi, in vista della presentazione al Consiglio Episcopale Permanente di settembre e alla Terza Assemblea Sinodale in programma a fine ottobre.