Natale sotto il fuoco. Shevchuk: “La Russia ci vuole nelle tenebre, ma celebriamo con cuori pieni di speranza”

Scritto il 24/12/2025
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Il giorno dopo l’autobomba a Mosca in cui è rimasto ucciso il generale Sarvarov, l’Ucraina è stata presa di mira da un massiccio attacco russo su tutto il Paese. Il Cremlino rivendica: è una “risposta al terrorismo contro obiettivi civili in Russia”. E se da Roma, papa Leone XIV chiede una “tregua di Natale” – “faccio ancora una volta questa richiesta a tutte le persone di buona volontà: rispettare almeno nel giorno della nascita del Salvatore un giorno di pace. Che ci sia un giorno di pace in tutto il mondo” -, a Kyiv il presidente Zelensky mette in guardia da possibili e massicci attacchi russi durante il periodo natalizio, “soprattutto il 23, 24 e 25”.

Kyiv, funerali di un giovane soldato nella Chiesa di San Nicola (Foto Rkc)

L’intera aerea è un immenso fronte di guerra. Nella notte del 24 dicembre l’esercito russo è tornato ad attaccare il territorio dell’Ucraina con droni provenienti da sei diverse direzioni. La maggior parte è stata distrutta dalle forze di difesa aerea di Kiev. Due persone sono rimaste ferite a seguito di un attacco russo a Zaporizhzhia. Le autorità locali parlano di bombe aeree guidate. Secondo le prime informazioni l’attacco avrebbe preso di mira un edificio residenziale, rimasto danneggiato. Intanto nelle chiese in Ucraina – nonostante le celebrazioni natalizie – si continuano a celebrare funerali e per le strade continuano a passare i cortei funebri con i corpi di giovani soldati caduti in guerra. Il 22 dicembre, è stato sepolto nel cimitero cittadino a Kamianets-Podilskyi un soldato morto durante una missione di combattimento. Funerali anche nella chiesa di San Nicola a Kyiv dove parenti, amici e residenti della capitale si sono riuniti per dare l’ultimo saluto ad un giovane soldato Andrij Jurijovich Opanasyuk di 29 anni. A celebrare la messa il vescovo Vitaliy Kryvytskyi SDB che nell’omelia, ha ricordato l’anno di studio del ragazzo presso il Seminario Teologico Superiore di Vorzel. A Poltava invece, si è svolto un incontro prenatalizio con le famiglie dei militari deceduti e dispersi delle Forze Armate ucraine. Un’iniziativa spirituale ma anche formativa organizzata con il supporto di psicologi.

Odessa, vescovo Stanislav Shyrokoradiuk (Foto rkc)

Intanto proseguono i tentativi di arrivare ad una trattativa. Oggi, il presidente Zelensky ha dato qualche dettaglio sul nuovo testo raggiunto dai negoziatori a Miami. Il leader ucraino ha confermato che è previsto “il congelamento del fronte sulle linee attuali” ma ha rivelato anche che i team di Ucraina e Stati Uniti non sono riusciti a raggiungere un consenso a lungo termine sulle questioni territoriali per porre fine alla guerra con la Russia nè sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia. A questo proposito, ha preso la parola il vescovo Stanislav Shyrokoradiuk, OFM, ordinario della diocesi di Odessa-Simferopoli, che ha indirizzato nei giorni scorsi una lettera aperta al popolo americano dove ricorda il terribile prezzo che il popolo ucraino sta pagando in questa guerra: “milioni di bambini uccisi e deportati, città e villaggi completamente distrutti”.

“Il territorio ucraino non può essere oggetto di contrattazione”, afferma mettendo poi in guardia: “L’Ucraina ha già sperimentato che le garanzie di sicurezza assicurate, si sono rivelate inefficaci”.

S.B. Sviatoslav Shevchuk (Foto Ugcc)

“Oggi celebrare il Natale in Ucraina è allo stesso tempo una sfida e un’impresa cristiana!”, scrive Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della chiesa greco-cattolica ucraina nel suo Messaggio per il Natale 2025. La Russia – prosegue – “nemico del genere umano cerca di immergerci nel freddo e nelle tenebre, tenebre non solo fisiche, privandoci di energia elettrica e di calore, ma anche nelle tenebre della disperazione, dello sconforto, delle manipolazioni e del mercanteggiare sul destino del nostro popolo in vani tentativi di placare il criminale. Ciò che accade ogni notte nelle città e nei villaggi ucraini va ben oltre la comprensione della guerra nel mondo civilizzato. Davanti a noi non c’è semplicemente una guerra, ma un eccidio intenzionale, sistematico, pianificato e tecnologicamente supportato degli innocenti: donne, anziani, bambini, che il nemico ogni notte brucia vivi nelle loro case con i suoi missili e droni”. Il Messaggio contiene però anche un appello alla speranza:

“In mezzo a queste tenebre irrompe la luce celeste di Cristo. Quindi celebriamo con coraggio e gioia, perché celebrare il Natale in Ucraina significa vincere!”.

“Vogliono farci calare nelle tenebre e nel freddo, ma noi ci riscaldiamo e ci illuminiamo a vicenda con i cuori aperti, nei quali c’è tanto spazio per il Bambino Gesù!”.

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